Madri e figlie a confronto: le racconta Pietro Lorenzetti

Nel suo nuovo libro, il chirurgo plastico svela come la rivalità tra madri e figlie oggi passi anche attraverso la chirurgia estetica

Ci sono donne che per risolvere il rapporto ambivalente con la madre vanno dallo psicoterapeuta, altre dal chirurgo. Cambiare alcuni aspetti sgraditi può essere letto come un moderno segno di emancipazione, esattamente come un tatuaggio, i capelli rasati, un rito di passaggio, un salto oltre l’ostacolo di una genitrice invadente verso l’autonomia”.

A raccontare come è cambiato dal secondo dopoguerra ad oggi il rapporto tra madri e figlie è Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico di fama internazionale che da sempre si interroga sul ruolo delle donne, sui loro desideri, sui meccanismi della seduzione, sulla centralità dell'aspetto fisico nella società contemporanea. Il suo mestiere gli ha permesso di farsi un'idea in merito al confronto delle generazioni molto particolare, perché oggi, sempre più spesso, madri e figlie si rivolgono insieme alla chirugia estetica. Ciò che sta dietro alla richiesta di diventare più belle passa attraverso motivazioni psicologiche molto complesse. Come afferma Lorenzetti,

La guerra del femminile si combatte sempre più sul terreno della bellezza. Il 50% delle figlie va dal chirurgo insieme alla mamma. E le madri? Lasciano a casa il marito e si fanno accompagnare in clinica dalla prole. Il 10% delle volte si operano entrambe, complicità? No, rivalità.

Tutte le storie raccontate hanno un convitato di pietra, un protagonista silenzioso, lo specchio, che non solo riporta l’immagine di un qui e ora ma che fa da testimone silenzioso attraverso le generazioni. Guardandosi le madri rivedono quello che sono state (e non saranno più, ma al quale si aggrappano) e le figlie quello che saranno o potranno essere. Solo bellezza? Tutt’altro. In questo palco di emozioni e sentimenti che è la vita, in platea, un uomo che osserva silenzioso. Un chirurgo che solo alla fine di ogni racconto snoda e chiarisce con la lucidità dello scienziato ma che parla di come ‘quel’ tipo di intervento abbia potuto fare la differenza, in un percorso che dallo studio passa alla sala operatoria. A volte si tratta di proiezioni di bellezza delle madri sulle figlie, altre di rivalità, altre ancora di un patto stretto tra le generazioni contro il dolore di una malattia subita.

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Ecco che cosa dichiara Lorenzetti a proposito di questo libro nell'introduzione:

Il libro è composto da una serie di interviste a donne reali e normali che raccontano il loro rapporto con la bellezza delle loro madri e delle loro figlie. Le madri vedono le ragazze che sono state con il bagaglio di sogni realizzati o meno e le figlie in questo rispecchiamento ideale intravedono le donne che saranno o che non vorranno essere. Le donne di queste pagine hanno accettato di guardare oltre l’immagine riflessa dallo specchio e rievocare alcuni aspetti anche dolorosi del rapporto con la propria immagine e con la propria madre. Di questa fiducia che mi hanno riservato ringrazio ciascuna di loro.