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1956. L'anno spartiacque

Luciano Canfora
pubblicato da Sellerio Editore Palermo

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"Il 1956 va riconosciuto come uno spartiacque tra i più importanti del Novecento. Innanzitutto nella storia del comunismo, per il quale è senza dubbio l'anno-shock, che colpì tutti, i militanti, i simpatizzanti, gli avversari. In quell'anno si produssero due fatti memorabili. Il primo fu la celebrazione a Mosca del XX congresso del Partito comunista durante il quale fu demolita, in sostanza, la figura di Stalin. Questo accadeva a febbraio. [...] Stalin era diventato l'uomo simbolo della vittoria della democrazia contro il nazismo e il fascismo e quindi di ogni popolo aggredito, soverchiato dal nazismo. [...] Poi, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, ci fu la rivoluzione ungherese, che provocò la reazione militare, dopo qualche esitazione, dell'Unione Sovietica. [...] Anche in quel caso si trattava della distruzione di un mito. Ma quell'anno fu uno spartiacque anche da un altro punto di vista, da quello, detto sinteticamente, della storia del colonialismo. Perché nel 1956 si verificarono due eventi altrettanto importanti e significativi come quelli occorsi nell'ambito del mondo comunista. Innanzitutto ci fu la nazionalizzazione del Canale di Suez da parte dell'Egitto di Nasser, che si riprendeva così un pezzo del suo territorio nazionale, sottraendolo alla concessione franco-inglese che lo aveva governato e posseduto... e l'occupazione del Porto Said."

Dettagli down

Generi Storia e Biografie » Storia dell'Europa » Periodi storici » Storia del XX e XXI secolo

Editore Sellerio Editore Palermo

Collana La memoria

Formato Brossura

Pubblicato 13/10/2016

Pagine 182

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788838935725

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1956. L'anno spartiacque rpietrosanti1963

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voto 1 su 5 Il prof. Canfora è un illustre storico della letteratura greca e del mondo greco-romano in generale, ma in questo testo, relativamente alla Rivoluzione ungherese del '56, accumula un'inaccettabile mole di errori fattuali e informazioni distorte (pp. 137-51). Citiamo solo i tre più evidenti: 1) `() porta assai rapidamente [l attacco sovietico del 4 novembre mattina, N. d. A.] al disfacimento del governo in carica e alla fuga di Nagy e di Maléter [sic!], ministro della difesa, all interno dell edificio dell ambasciata jugoslava a Budapest (p. 149). Come abbiamo ben visto e documentato ed ogni ricostruzione della Rivoluzione riporta, a quell ora, cioè le prime ore del mattino del 4 novembre 1956, Maléter era già da diverse ore prigioniero dei Sovietici, dopo essere stato arrestato personalmente dal capo del KGB Ivan Aleksandrovi Serov nella trappola tesagli a Tököl nei finti negoziati per il ritiro delle truppe sovietiche dall Ungheria; 2) `Il governo ungherese il 31 mattina [sic!] dichiara solennemente l uscita dal Patto di Varsavia e proclama la neutralità dell Ungheria (p. 144); ma sulla data di tale evento l Autore ha chiaramente delle incertezze, poiché appena dopo due pagine scrive: `() in particolare la decisione resa ufficiale la mattina del 1° novembre [sic!], della uscita dell Ungheria dal Patto di Varsavia (p. 146). A questo punto il povero lettore disorientato si chiede quando effettivamente sia avvenuto l evento descritto. In un terzo passaggio ci pensa l Autore ad approssimarsi meglio alla realtà dei fatti: `Alle 19, 40 [per la precisione erano le 18, 50 a Budapest, 19, 50 ora di Greenwich, N. d. A.] del 1° novembre del 56 la radio di Budapest mette in onda l intervento fuori programma del presidente del consiglio Imre Nagy, che annuncia la neutralità dell Ungheria e l uscita dal Patto di Varsavia (p. 147). Almeno stavolta ci siamo! Ma tre `lanci per un solo evento, con due grossi errori per un fatto così importante, ci paiono davvero troppi. 3) Un terzo clamoroso disguido cronologico lo troviamo proprio riguardo alla lettera di Togliatti, ed anch esso è di grande importanza come i due appena citati: `Si tratta di una lettera che Togliatti invia, il 31 ottobre, [sic!] in cui pone una serie di problemi gravi () e chiede conto ai sovietici di come intendano muoversi nelle prossime ore rispetto al precipitare degli eventi a Budapest (p. 145). Strano è che nella pagina successiva si ricordi, correttamente, la prima pubblicazione della missiva da parte di Giulietto Chiesa sul quotidiano La Stampa, pur non citando la data, ma che ognuno potrebbe verificare essere il 30 ottobre 1956, come già detto e non il 31. E sappiamo che è proprio il 31 ottobre il giorno nel quale è maturata a Mosca la decisione dell intervento armato in forze contro l Ungheria (Quindi, una lettera di Togliatti inviata il 31 ottobre, cioè a giochi fatti a Mosca, sarebbe stata ininfluente. Cfr. R. Pietrosanti, Imre Nagy, un ungherese comunista. Viat e martirio di un leader dell'ottobre 1956, Le Monnier-Mondadori education, Firenze 2014, pp. 259-61. Consiglieremmo perciò al prof. Canfora di continuare ad occuparsi di argomenti a lui più congeniali.

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