Si vantano di avere un ottimo "selz control", portano il cane "a farlo incastrare", chiedono pazienza perché sono in un momento di "stand-bike". Raccontano che si sono fatti mettere "tre by-pass e un passe-partout" e che si sono comprati "le ciabatte atomiche per l'alluce valgo"; che il figlio usa sempre "il computer plantare" o la nuora è esperta di "marx media". Si lamentano che in crociera soffrono di "marasma", che in ospedale "è come essere nel Bronxon". Dall'oculista chiedono "lenti fotoromantiche" e al ristorante "un piatto di baccalà mentecatto". Anche se il loro formaggio preferito rimane il "Figadelfia, perché è più leggero". Sono le nonne e i nonni italiani, ritratti in questa esilarante e tenera raccolta di umorismo involontario. Dalle loro bocche, digiune di latino, inglese e di nuove tecnologie, arrivano le espressioni più buffe e i neologismi più incredibili annotati negli anni dal direttore e da un volontario di una casa di riposo. "2008: odissea nell'ospizio" raccoglie strafalcioni, barzellette, aneddoti, aforismi sulla vecchiaia, oltre alle imprese vere e incredibili compiute con baldanza da arzilli "diversamente giovani". Questo primo, stupefacente stupidario dei nonni, diventa così anche uno sguardo di simpatia verso la loro naturale resistenza al mondo che cambia. Un modo garbato e divertente per parlare di terza età per merito e concessione degli stessi rappresentanti della categoria.