In uno scenario internazionale sempre più caratterizzato da forme di violenza elaborate e crudeli dell'uomo sull'uomo, l'autrice si interroga sulle radici psicologiche dell'odio e dell'amore; sul peso di questi opposti sentimenti nell'equilibrio endopsichico, interpersonale e intergruppo. Nel tentativo di individuare, in soggetti in età evolutiva, modalità peculiari di rielaborazione di aspettti contrastanti della realtà, è presentato un contributo empirico, che tende ad evidenziare l'organizzazione dei concetti di guerra e pace nell'immaginario collettivo giovanile.