Lo studio ricostruisce la storia degli organismi che, nel corso della prima guerra mondiale, vennero preposti alla gestione dell'approvvigionamento alimentare. Creati per difendere i consumatori dalle insidie del mercato, per evitare al paese pericolosi episodi di conflittualità sociale che avrebbero potuto determinare la fine ingloriosa della guerra, gli "approvvigionamenti e consumi" rievocano un'etica della solidarietà che non poteva non alimentare le speranze di un futuro governato dalla giustizia sociale. Insieme alle promesse della terra ai contadini, di adeguati indennizzi ai combattenti e alle loro famiglie, l'"economia morale" avrebbe garantito l'equa ripartizione dei servizi e dei beni tra tutti i cittadini.