Antonio Rosmini. Maestro e profeta

Novara, 18 novembre 2007: Antonio Rosmini è proclamato beato. Esattamente 175 anni prima, il 18 novembre 1832, iniziava a scrivere il suo libro più celebre e più discusso, "Delle cinque piaghe della santa Chiesa". Solo una coincidenza? Rosmini fu un profeta, un gigante della cultura - filosofo, pedagogo, giurista, teorico della politica -, un apostolo della fede e un mistico. Fu tra i protagonisti del nostro Risorgimento, a sostegno dell'unità d'Italia. Pio IX fu a un passo dal crearlo cardinale e segretario di Stato. Spese la sua vita per dimostrare che fede e ragione sono "le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità", come ha scritto Giovanni Paolo II nell'enciclica "Fides et ratio", nella quale lo ha indicato come uno dei grandi "maestri del pensiero cristiano". Con intuito profetico, egli ha anticipato di oltre un secolo l'agenda del concilio Vaticano II sui temi della riforma liturgica, della collegialità dei vescovi, della libertà della Chiesa dai condizionamenti politici. Hans Urs von Balthasar lo ha definito "uno degli ultimi geni universali dell'umanità". Fu perseguitato dai suoi contemporanei e alcune sue opere furono messe all'Indice. Oggi, definitivamente riabilitato, riemerge dai sotterranei della storia. In questa biografia l'autore dipana come in un romanzo l'itinerario esistenziale di Antonio Rosmini (Rovereto, 24 marzo 1797 - Stresa, 1° luglio 1855), riletto e rivissuto attraverso i suoi scritti e le testimonianze dei suoi contemporanei.

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