In AppiaPaolo Rumiz racconta, in forma di libro, un altro straordinario viaggio a piedi, questa volta sui ciottoli che lastricavano l’antichissima via romana, progettata nel IV secolo avanti Cristo per collegare Roma con la costa adriatica sino a Brindisium (l’odierna Brindisi) dopo aver attraversato da occidente a oriente lo stivale.
L'Appia fu la prima grande strada d’Europa, di enorme importanza per quei tempi: di fatto, metteva in comunicazione la capitale con i porti versola Greciae l’Asia. Rumiz la percorre accompagnato dalla sua scrittura ammaliante, forse la migliore fra quelle degli autori italiani contemporanei che narrano di viaggi.
Le pagine sono scandite dagli incontri e dalle tappe del cammino. Ecco quindi i Colli Albani, l’Agro Pontino, l’Antica Capua dove iniziò la ribellione degli schiavi guidati da Spartaco (infine crocifisso coi suoi soldati proprio ai lati dell’Appia). E poi i luoghi delle Forche Caudine, e ancora oltre, sempre a piedi, a passeggio in mezzo ai frutteti fino alla misteriosa Lucania, da costa a costa, e all’Apulia araba e normanna di Federico II.
Mano a mano che ci si inoltra nel tragitto, al drappello di amici guidati da Rumiz si aggiungono testimonianze sempre più curiose: si uniscono al cammino scrittori, bariste, danzatori, guardiani di monumenti, contadini, musicisti, viandanti casuali e pellegrini. Qui forse sorgeva la taverna dove Orazio cenò quando si fece tutta l'Appia a piedi fino a Brindisi. Sul Sannio compare Vinicio Capossela. Nella meraviglia di un paesaggio sconosciuto ai più, e sulle orme della Storia, insieme a Rumiz seguiamo un sentiero non sempre facile (e pressoché privo di segnaletica), facendo però la conoscenza di una pinacoteca vivente di figure indimenticabili.
Appia, tratto dal reportage già comparso sul quotidiano La Repubblica, è completato dalle mappe del bravo Riccardo Carnovalini, illustratore di geografie utilissime per chi, con alla mano questo bellissimo libro, volesse pedinare il corteo di Rumiz e compagni in viaggio nel tempo e su quella che fu, secondo i poeti dell’antichità, la Regina delle Vie.