Scrittore, umanista, architetto, teorico dell'arte: forse nessuno, a parte Leonardo da Vinci, incarna come Leon Battista Alberti l'ideale rinascimentale dell'homo universalis. Prolifico, colto e ironico, riuscirà nelle Intercenali a imbastire una critica corrosiva e sapida dei vizi e delle illusioni umane, condotta spesso con accenti e ritmi da commedia, venata talora di malinconica inquietudine, che si nutre di echi classici e anticipa il Leopardi delle "Operette morali". L'"Autobiografia", un profilo ideale di se stesso, e il documentario e oggettivo Testamento completano il ritratto di una figura camaleontica, dell'individualità enciclopedica di un genio dell'Umanesimo.
Autobiografica e altre opere latine. Testo latino a fronte
Flaviano Moltedo - 29/06/2014 17:37
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Leon Battista Alberti (1404-1472) indubitabilmente rappresenta una delle personalità più poliedriche e di enciclopedica cultura dell'Umanesimo. Conosciuto dai più quale autore del De re aedificatoria, il primo trattato moderno di architettura, egli fu altresì autore di numerose opere letterarie in volgare e in latino. La critica dell'ultimo trentennio ha ben sottolineato la ricchezza culturale e l'originalità dell'Alberti, mostrando l'impossibilità di operare qualsivoglia cesura tra l'Alberti architetto e teorico dell'arte e l'Alberti scrittore, e le celebrazioni del sesto centenario della nascita (2004) hanno poi fornito nuove chiavi di lettura per più ampiamente comprendere la modernità dell'umanesimo albertiano.
In tale ambito di studi ben si colloca il volume antologico curato da Loredana Chines e Andrea Severi, corredato da una stimolante introduzione dei Curatori, da una cronologia della vita e delle opere e da una attenta bibliografia, che presenta, con testi latini a fronte e un adeguato apparato di note, l'Autobiografia, composta probabilmente tra il 1438 e il 1441, delineante i percorsi fondamentali della vita dell'Alberti, nonché una scelta di brani delle Intercenales, di gusto lucianeo e di acuta ironia, ove prorompono frequentemente motivi di autori comici latini quali Glauco e Terenzio, e il Testamento, redatto nel 1472.
Flaviano Moltedo - 29/06/2014 17:37