Bologna in una sera di maggio: un gruppo di naziskin decide di dare la caccia a quelli che considera la feccia della società. Comincia massacrando un giovane di Sinistra, poi percorre la città alla ricerca di nuove vittime. Si imbatte in Said, un giovane di origine magrebina e su di lui scatena la propria furia. Il ragazzo muore. La ricerca degli assassini è affidata al maresciallo Greco e al suo nucleo di carabinieri. Greco è uno strano maresciallo dotato di coda e orecchino, anche la sua squadra è speciale: è composta da uomini colti, sensibili, capaci di anteporre la legge e il diritto a tutto, molto più vicini alla realtà che agli stereotipi sugli appartenenti all'arma. La caccia ai nazi li impegna duramente. La scoperta di un trascurabile dettaglio modificherà il quadro di riferimento e li condurrà all'inseguimento della "belva". Si tratta di un uomo particolare, un combattente, autore di molti delitti efferati, che lancia una sfida alle forze dell'ordine facendosi deliberatamente ritrarre da una telecamera dopo l'uccisione di Said. Sarà una difficile impresa per la squadra del maresciallo Greco seguirne le tracce...
ne scrivo a distanza ormai di alcuni anni, e rimane insieme a quel periodo di aspettative letterarie, una sorta di collage di immagini tutte bolognesi e spesso notturne con le atmosfere legate al mio lavoro di allora, spesso in pattuglia, spesso in luoghi minacciosi, spesso in spazi cittadini ricchi di ricordi. Una piccola città nel cuore del nostro paese, tanto piccola quanto strategica, impossibile non scriverci un noir
Belva di città
Anonimo - 10/05/2011 09:36
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Ho letto la trama su Wuz, in novembre dello scorso anno, tra le prossime uscite, e mi ha incuriosito: oltre ad essere ambientato a Bologna, è un poliziesco ambientato nel mondo dei naziskin. Non che io ami quell'ambiente, ma è una realtà molto concreta.
IL'ho letteralmente divorato in 2 serate. Innanzitutto ritrovarmi per le strade di Bologna, in luoghi che conosco benissimo (il maresciallo Greco abita in via Solferino a 2 passi da dove lavoro da 25 anni!) Bello, ben congegnato, abbastanza credibile. Conosco 2 o 3 tipi come Alex e come il figlio del giudice: danarosi, senza alcun problema economico, senza etica e senza morale; come conosco tipi come Lucio e come Paolo. Decisamente mi è piaciuto parecchio. Ora mi appresto a vedere se Fagnoni ne ha scritti altri.
Massimo Fagnoni - 11/03/2013 09:45
Anonimo - 10/05/2011 09:36