Il lavoro nobilita l'uomo? Come molti altri "naufraghi della Storia", l'autrice di questo fortunatissimo libro, che ha fatto il vuoto nelle classifiche francesi e si appresta a rifarlo negli altri principali paesi europei, ritiene che non sia assolutamente vero. Anche se il filosofo-cineasta Guy Debord, come ricorda Corinne Maier, non ci avesse rivolto il suo fondamentale monito: "Non lavorate mai", dovremmo già da tempo esserci resi conto della situazione mondiale, ovvero del fatto che le imprese, passate, presenti e future, non sono altro che "macchine per fare soldi" e che noi, poveri quadri, piccoli dirigenti, manager d'assalto siamo soltanto schiavi nelle loro mani, votati a un'obbedienza cieca che conferma il cinismo totale del Sistema. La soluzione è allora semplice: Disimpegnatevi!, Disilludetevi, Liberatevi della vostra morale da quattro soldi! in altre parole: contribuite anche voi, nel vostro piccolo, al crollo inevitabile del nuovo capitalismo mondiale!
Ecco le parole d'ordine, tra voluta deformazione grottesca e irresistibile paradosso, che l'autrice di questo insolito pamphlet grida a voce spiegata, per metà seriamente e per l'altra metà scherzando con forse simulata amarezza, su una realtà sempre più globale e coinvolgente.
Contro la malafede di chi profetizza nuovi rinascimenti e nuove rivoluzioni culturali, capaci di trasformare un mondo che però, a quanto sembra, rifiuta ogni volta di essere trasformato, si impone per la prima volta una nuova logica: quella della pigrizia perseguita a ogni costo. Che fare, dunque? Accogliere l'invito ed esclamare, con l'autrice, "Quadri di tutto il mondo, unitevi"?