Basta poco per controllare una partita: una bustarella all'arbitro e un paio di giocatori compiacenti, meglio se il portiere, il difensore e l'attaccante. I più corruttibili sono proprio i calciatori più bravi, quelli che guidano lo spogliatoio. Facendo leva sulla loro avidità, la mafia russa e la Triade cinese controllano da anni le scommesse clandestine, un giro d'affari di portata spaventosa, soprattutto in Oriente. Da quando nel Sudest asiatico è scoppiato lo scandalo per le partite truccate in Malesia, Singapore e Cina, però, per riconquistare gli scommettitori sfiduciati la criminalità organizzata ha esteso il proprio racket. E il calcio europeo è ormai quasi altrettanto corrotto. La quotazione di un buon giocatore? 150.000 sterline, non male per un'ora e mezza di (non) lavoro. II fenomeno è talmente ramificato e redditizio che si è espanso dalle divisioni nazionali minori fino alle coppe e ai campionati internazionali. E proprio dai Mondiali del 2006 Hill ha avuto preoccupanti conferme: i suoi informatori avevano previsto - o prefissato? - i risultati senza alcun errore. Nazionale italiana compresa. In un'inchiesta sotto copertura che ha richiesto anni di ricerche, Declan Hill è riuscito a entrare in contatto con i maggiori allibratori asiatici e ha incontrato tra l'Europa e l'America arbitri venduti, atleti disponibili, intermediari spregiudicati. Ha inseguito e ripercorso rivelazioni esclusive, testimonianze, scoop e sentenze. Costruisce in questo libro un'indagine che non risparmia nomi e cognomi, si addentra nei retroscena degli scandali passati e, tracciando un quadro ben poco confortante del mercato calcistico internazionale, anticipa quelli futuri. Solo una domanda rimane senza risposta: che fine ha fatto il gioco più bello del mondo?