A dispetto dell'eleganza stilistica, della sobrietà del linguaggio, del tono sicuro con cui Forster scandisce il ritmo della vita dei protagonisti, ognuno dei suoi libri trasmette una lieve inquietudine e un vago senso di precarietà. Con grande sottigliezza e acume lo scrittore inglese è capace di svelare le convenzioni sociali e i pregiudizi morali che imprigionano la sensibilità e che mettono in crisi i rapporti tra gli uomini.
E' la classica storia romantica, dove l'amore, a dispetto delle convenzioni sociali e delle avversità, trionfa.
A fare da sfondo è l'Italia e Firenze in particolare, città in cui Lucy incontra un ragazzo (George) fuori dalle regole e, per questo, considerato dagli altri un po' strano. E' proprio George, però, ad aprire gli occhi a Lucy e a farle capire come sia necessario vivere la vita non ascoltando sempre quello che gli altri dicono. Lucy, un po' come la Ellen di ''L'età dell'innocenza'' (la quale, però, non esce vincitrice) ha paura di rompere le convenzioni e andare contro la sua famiglia, ma alla fine trova la forza di farlo anche grazie al supporto del padre di George e all'aiuto velato della cugina Charlotte.
Una lettura piacevole, che scorre rapida e chiara.
GG - 29/07/2005 17:24