In una prospettiva di antropologia giuridica, il volume affronta l'analisi di una dinamica di faida che da oltre cinquant'anni, contrapponendo famiglie di allevatori, coinvolge alcuni comuni del Gargano. Il volume indaga un fenomeno che per certi aspetti rientra nella sfera dei comportamenti tipici della criminalità organizzata. Dopo aver ricostruito l'humus economico e culturale da cui la faida trae senso e significato, e aver individuato nelle categorie dell'onore e del sangue così come nel ruolo delle donne le forze vive del conflitto, l'autrice arriva alla conclusione che la faida, da paradigma morale, si esprima come strategia d'impresa mirante all'accumulo capitalistico della ricchezza.