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Cécile (1887), qui presentato nella sua prima edizione italiana, appartiene al grande ciclo dei romanzi berlinesi di Theodor Fontane. L'autore, affrontando il tema consueto del rapporto di coppia fondato sulle convenienze e regolato dalle ipocrite convenzioni sociali, tratta con stile sicuro e asciutto la tragedia di una donna offesa, ferita nella sua dignità, emarginata da una cinica società "borghese". La struttura narrativa del romanzo procede dapprima con un ritmo lento, ritardato, dove l'azione è minima e predomina la descrizione del paesaggio e dei personaggi. L'autore ci dice che "c'è una storia dietro" questa giovane e bella signora dall'aria sofferente, circondata dalle premure di un suo anziano compagno di viaggio. Il mistero permane per tutta la prima parte del romanzo. Gordon, il detective della storia, si incarica di svelarlo. Le varie gite effettuate gli offrono l'occasione di un'indagine psicologica che culmina nella rivelazione dell'infelicità coniugale e della simpatia della donna nei suoi confronti. Questa scoperta che è il germe dei drammatici sviluppi successivi, chiude una fase di attesa e conduce, alla svolta conclusiva, repentina della storia.
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