Vianne Rocher è interpretata da Juliette Binoche. Una vagabonda in odor di magia giunge in un improbabile paesello della provincia francese e vi porta i piaceri della cioccolata aprendo un negozio e risvegliando i desideri repressi della gente. Il regista svedese Lasse Hallstrm, che aveva esordito nel 1985 con il promettente La mia vita a quattro zampe, si concede definitivamente al sistema hollywoodiano e va a ingrandire la cospicua lista di titoli cinematografici al cacao (da Come l'acqua per il cioccolato a Grazie per la cioccolata, da Pane e cioccolata a Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato); ma estrae dalla stagnola un film finto, costruito, falsamente poetico, che piacque molto al pubblico americano. Binoche mal utilizzata, Depp già invischiato in storie al cacao prima della Fabbrica di cioccolato; e come sfondo la Francia falsissima dei film angloamericani. Il cioccolato migliore, chiedetelo agli intenditori, è quello amaro. Qui invece c'è tanto zucchero, tanto sciroppo: un cioccolato al latte, che fa venire il latte alle ginocchia.
Raccomandato a tutte le donne che hanno dimenticato quanto lo stomaco sia vicino al cuore. Alle donne che preferiscono un consiglio di amministrazione all'amministrazione di un pranzo di Natale. All'infelice schiera che sta sempre a dieta, che si affida al catering, che rende tristi i camerieri. Le donne lattuga, guerriere della bilancia, rigide e moraliste. Riguardatevi questo film, cercate nel suo zucchero (troppo, va bene, ma è una favola) il segreto delle sorelle che invece pasticciano in cucina e nella vit e sono felici di divorarla e non necessariamente diventano grasse. Le donne come Vianne (che di cognome, santo cielo, fa Rocher) arrivano portate dal vento del Nord, durano quanto i terremoti e ci ricordano che il cioccolato è una cosa seria. Una visione del mondo costruita su basi magiche. Fierezza di nera solitudine. Niente resta come prima dopo il loro passaggio. Sanno intuire le debolezze, trovano la pralina giusta per ogni desiderio, portano l'anima al disgelo. Creature rare, estranee, incasinate che fanno ballare il rock and roll ai preti e innamorare gli zingari. Se ne trovate una provate a rubare il suo segreto. Ma in fretta, perchè appena cambia il vento scappa via. (Recensione tratta dal libro Chick film di Enrico Giacovelli e Viviana Ponchia, Morellini editore).