Mondadori Store

Trova Mondadori Store

Benvenuto
Accedi o registrati

lista preferiti

Per utilizzare la funzione prodotti desiderati devi accedere o registrarti

Vai al carrello
 prodotti nel carrello

Totale  articoli

0,00 € IVA Inclusa

Ciò che inferno non è

Alessandro D'Avenia
pubblicato da Mondadori

Prezzo online:
13,77
14,50
-5 %
14,50
Disponibilità immediata. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
28 punti carta PAYBACK
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente

Federico ha diciassette anni e il cuore pieno di domande alle quali la vita non ha ancora risposto. La scuola è finita, l'estate gli si apre davanti come la sua città abbagliante e misteriosa, Palermo. Mentre si prepara a partire per una vacanza-studio a Oxford, Federico incontra "3P", il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome è padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l'invito a dargli una mano con i bambini del suo quartiere, prima della partenza. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che separa Brancaccio dal resto della città, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita. La sera torna a casa senza bici, con il labbro spaccato e la sensazione di avere scoperto una realtà totalmente estranea eppure che lo riguarda da vicino. È l'intrico dei vicoli controllati da uomini che portano soprannomi come il Cacciatore, 'u Turco, Madre Natura, per i quali il solo comandamento da rispettare è quello dettato da Cosa Nostra. Ma sono anche le strade abitate da Francesco, Maria, Dario, Serena, Totò e tanti altri che non rinunciano a sperare in una vita diversa. Alessandro D'Avenia narra una lunga estate in cui tutto sembra immobile eppure tutto si sta trasformando, e ridà vita a un uomo straordinario, che in queste pagine dialoga insieme a noi con la sua voce pacata e mai arresa, con quel sorriso che non si spense nemmeno di fronte al suo assassino.

Dettagli down

Generi Non definito

Editore Mondadori

Collana Oscar absolute

Formato Tascabile

Pubblicato 18/05/2016

Pagine 317

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788804666653

8 recensioni dei lettori  media voto 5  su  5
Scrivi una recensione
5 star
7
4 star
0
3 star
1
2 star
0
1 star
0
Ciò che inferno non è gaiaergnini

-

voto 5 su 5 Un libro eccezionale. Questo racconto ci conduce mano per mano alla scoperta di uno dei mali più grandi che affligge il nostro paese e della condizione di paura e povertà in cui le persone soggiogate alla mafia cercano di sopravvivere. Ogni giorno potrebbe essere l'ultimo per Padre Pino Puglisi, ma fino alla fine era intenzionato a non accetare l'inferno che era stato imposto alla piccola cittadina di Brancaccio, alla periferia di Palermo, portando nel cuore di chi incontrava un po' di ciò che inferno non è. Don Pino è occupato soprattutto con i bambini lasciati alla strada e alle loro famiglie e alcuni dialoghi del libro fanno davvero emozionare e lasciano quella voglia di combattere contro le ingiustizie e la rabbia verso gli uomini che hanno permesso a questo parassita che è la mafia di infiltrarsi nel nostro bellissimo paese. Il libro racconta gli ultimi mesi di Don Pino e delle sue iniziative attraverso un suo studente, estraneo a questo mondo di violenza, Federico. Anche nei suoi ultimi istanti Don Pino lottò contro la pistola mafiosa puntata alla sua testa sorridendo e dicendo "Me lo aspettavo". La sua morte portò un grande vuoto nel cuore di Federico e di tutti i bambini a cui prestava assistenza, tutti lo consideravano loro padre.
Ciò che inferno non è michelemaraviglia

-

voto 5 su 5 Lettura scorrevole e che rapisce, tocca argomenti delicati, sempre attuali (purtroppo) e di grande profondità emotiva ed intellettuale. Formativo per la crescita del ragazzo adolescente, è anche un toccante invito alla riflessione per l'età adulta. Bravo D'Avenia a tenere viva la persona di Padre Pino Puglisi che ha realmente dedicato e dato la vita al fine di "coltivare bene le persone". E questa non è una favola! Da anni non mi capitava di sottolineare pagine di un romanzo, eppure tante sono le righe che scatenano le emozioni della pancia, mettono in discussione l'azione dell'intelletto, come restare indifferenti quando leggi "prima di giudicare un uomo devi passare due settimane nelle sue scarpe"? La magia è potente ma Dio è onnipotente. Il tutto condito con amore. Ciò che inferno non è. #lamiarecensione -
Ciò che inferno non è elerede

-

voto 5 su 5 Inferno e paradiso a Palermo. Il cielo sereno, lo splendore del sole e il chiarore della luna, così come i riflessi e la brezza del mare, inondano tutta Palermo, anche il quartiere Brancaccio, dalla fama sinistra. Questa parte della città confinata oltre alla sbarra del passaggio a livello, nel suo degrado di povertà, violenza, mafia, non può sottrarsi a spiragli di luce e di riscatto. E Padre Pino Puglisi, animato dall'amore cristiano, che apre squarci nell'inferno della miseria morale e materiale del quartiere. In un mondo così duro, tenta di strappare persone alla malavita, che vuole soggiogare tutti e arruolare chi è in cerca di affermazione. Il libro non è una biografia di Padre Puglisi, piuttosto il racconto di che cosa il sacerdote ha rappresentato per le persone che ha incontrato. Se è stato scomodo per i boss del quartiere, lo è stato altrettanto per i suoi inviti alla gente per bene di coinvolgersi nella dedizione all'altro. Ciascun personaggio reagisce più o meno con resistenza alla sfida contro l'inferno lanciata da Padre Puglisi. Il personaggio principale, Federico, il liceale dei quartieri alti di Palermo, dove insegnava Padre Puglisi, dopo il primo approccio scettico, accetta di fare l'arbitro nelle partitelle di calcio dei bambini del Brancaccio organizzate dal sacerdote. Rimedierà botte e furto della bicicletta da parte di chi non vuole cambiare le regole di vita randagia o sottomessa nel quartiere, ma oltrepasserà ancora la sbarra del passaggio a livello. Là sentirà di effettuare incontri incisivi tanto quanto le ferite, ma emozionanti e favorevoli, tra cui la conoscenza di una ragazza affascinata dalla letteratura come lui. Federico, amante del Petrarca, potrebbe apparire un po' troppo distante dall'immagine del diciassettenne del giorno d'oggi. E simile ad altri protagonisti adolescenti ritratti da D'Avenia nei suoi libri, che trasmette così la sua convinzione che la letteratura può entrare nel cuore dei giovani e aiutarli a esprimere e a comprendere quello che sentono. In questo romanzo la letteratura è addirittura definita nella sua essenza antitetica al male. L'Autore alle crude narrazioni della brutalità del quartiere suburbano alterna uno stile descrittivo del buono e del bello con frequenti citazioni letterarie che affiorano come ciò che inferno non è, proprio come altre esperienze di condivisione e gioia della parrocchia di Padre Puglisi (i giochi dei ragazzi; la gita al mare, le visite a un giovane in riformatorio; la festa del quartiere; la richiesta popolare di avere una scuola ). Il libro non è destinato solo a chi venera Padre Puglisi o vive in trincea nella guerra contro i poteri criminali, ma a tutti, giovani e non più giovani, che, ineluttabilmente, devono confrontarsi con le cosiddette `periferie esistenziali, zone spirituali, in cui prevalgono scoraggiamento, sofferenza, solitudine, meschinità e oppressione. - #lamiarecensione -
Ciò che inferno non è c1i2a3

-

voto 3 su 5 #la mia recensione. Romanzo ambientato a Palermo negli anni in cui il solo essere a dettare legge aveva il nome di "Mafia". Si narra la storia di un ragazzo di diciassette anni, Federico, il quale, in procinto di godersi l'estate, e partire per una vacanza studio a Oxford, è ancora in attesa di avere delle risposte dalla vita, e ancora non sa che la sua sta per prendere forma. Si dedicherà alla lotta contro Cosa Nostra, di quei quartieri separati dal centro città, dove vivono ragazzi speranzosi di avere una vita diversa, e che non vogliono abbandonare la loro terra, con l'aiuto di Don Pino Puglisi. L'autore, con la sua straordinaria abilità di narrazione, riporta alla luce la figura di un uomo semplice per la sua umanità, morto per mano della Mafia, che ha insegnato a vivere a chi è restato. Un romanzo corale, che ci riguarda da vicino, invitandoci a guardare la vita con gli occhi di bambino che ognuno di noi è stato, e saper riconoscere nel male ciò che essa ha di positivo!
Ciò che inferno non è ragazzainrosso

-

voto 5 su 5 #lamiarecensione E difficile trovare un aggettivo che possa esprimere un giudizio per questo libro. Sublime forse potrebbe rendere lidea. Sublime perché tratta di argomenti delicati quali la mafia, il disagio di Brancaccio, lorrore e lo fa attraverso le parole, i volti e gli atteggiamenti di chi a Brancaccio vive. I bambini, costretti a usare la violenza per vivere, le donne, spesso bersaglio di violenze e soprusi, i giovani senza speranze nel futuro. E con questa realtà difficile che Federico un bel giorno si scontra. Egli, il giovane di buona famiglia, osserva ad occhi spalancati quello che avviene nel ghetto. Ha paura, certo, ma a questa si unisce il desiderio di poter fare concretamente qualcosa per aiutare questa gente che ha la sola sfortuna di vivere in quel posto. Nellopera non si individua un solo protagonista, ma le pagine sono popolate da una miriade di personaggi senza gerachie, ossia non si indiduano personaggi principali e secondari, poiché tutti hanno la propria storia da raccontare. Cè Don Pino che lotta fino alla morte, cè Riccardo, Francesco, la bambina con la bambola, ci sono coloro ai quali tutta lattenzione dedicata al quartiere non sta affatto bene e cè Lucia, una ragazzina amante dei libri che insegnerà a Federico cosa significa amare. Lautore si serve di uno stile semplice, ricco di metafore e citazioni di opere letterarie, dialoghi incisivi e descrizioni capaci di trasmettere emozione nel lettore. E un lettore che non resta fermo, distante da quanto legge. E un lettore che soffre con i protagonisti, si commuove, sorride e spera in ciò che inferno non è. Unopera da leggere per riflettere, per comprendere, per ricordare.
Ciò che inferno non è yavanna86

-

voto 5 su 5 #lamiarecensione Brancaccio, 1993. Il sole di unimminente estate che vede Don Pino Pugliesi alle prese con le solite difficoltà con il quartiere chiuso allaiuto ma pronto a colpire; la scuola che finisce per Federico, giovane poeta sognatore che ama le parole perché affascinato da esse; una Sicilia barricata allinterno di un sistema mafioso giovane e prepotente. Mondi diversi a pochi chilometri in una Palermo bella e dannata che accoglie e condanna. Un prete coraggioso, don Pino, che lotta per dare la possibilità a chi non ne ha avuta neanche una, che non teme di sfiorare territori minati dalla mafia,che porta lo stesso Federico a conoscere un coraggio che credeva di non avere. Una realtà dura, diversa e reale che vede don Pino alle prese con un potere silenzioso e che nessuno ostacola e che fa incetta di recluta in quegli stessi bambini che il prete vuole educare allamore, ad una vita diversa da quella che si portano addosso più dei vestiti, un vita dettata da un codice morale fatto di omertà e cattiveria. Un racconto questo forte ma che incanta perché fatto di parole e sensazioni vere, che ci mostra quelle realtà spesso vissute a distante, troppo note e spesso troppo presto dimenticate. DAvenia ci prende per mano e scalando le tappe di un uomo solo ma forte, ci fa mare Palermo, il tuttoporto che nei millenni ha saputo conquistare e dannare.
Ciò che inferno non è giamila

-

voto 5 su 5 #lamiarecensione Un insolito viaggio nel quartiere Brancaccio, in una Palermo tanto bella quanto sofferente. Linferno in terra; un vero e proprio girone dantesco dove il dolore e la sofferenza sono resi quasi palpabili grazie alle descrizioni e alle parole dellautore. Pagina dopo pagina è possibile vedere con gli occhi lorrore contro cui Don Pino Puglisi si misura ogni giorno e, respirare proprio come i suoi ragazzi - quellaria di oppressione che li tiene prigionieri. Una storia cruda, dove violenza, sopraffazione e abusi vengono presentate agli occhi del lettore senza espedienti narrativi; questo non è un romanzo, è vita vera, una realtà che però è possibile modificare, cambiare e correggere. Un racconto in cui il bianco e il nero, il bene e il male, la disperazione e la speranza si reggono in piedi in un perfetto equilibrio attraverso le storie di Padre Pino Puglisi e Federico. Unopera che va diritta al cuore e che ci conduce, con delicatezza e mano ferma al contempo, ad una riflessione profonda.
Ciò che inferno non è cristinabr

-

voto 5 su 5 #lamiarecensione È un libro coinvolgente, pieno di amore e di speranza per il futuro. E uno dei più belli che abbia mai letto. Con uno stile poetico e molto fluido, DAvenia riesce a dare voce ad un personaggio, Padre Puglisi, che, spinto da una forza più grande della sua paura, è riuscito a scalfire un mondo violento ed impenetrabile come quello di Palermo. DAvenia narra di come Federico, ragazzo diciassettenne della Palermo bene, su invito di Padre Puglisi, decide di varcare il confine tra la Palermo, che lui conosce, e Brancaccio, il quartiere dove lo Stato non esiste e dove Cosa Nostra fa valere le sue leggi. Il giovane si ritrova, così, inaspettatamente, catapultato in un inferno di violenza, intimidazione e morte, in un mondo in cui tutti devono cercare di adeguarsi per poter sopravvivere e i pochi che si ribellano, devono guardarsi le spalle. Qui Federico si scontra con la violenza, ma scopre anche lamore e linnocenza dei bambini. Il suo è un difficile percorso di vita, lungo una sola estate, un percorso che lo cambia radicalmente e lo fa diventare uomo. Metti lamore e avrai ciò che inferno non è Un libro decisamente da consigliare. Un libro che regala emozioni in ogni singola parola scritta.
Recensioni successive...

    Accedi o Registrati  per aggiungere una recensione

    usa questo box per dare una valutazione all'articolo: leggi le linee guida
    torna su Torna in cima