Siamo abituati a vederlo insieme agli inseparabili Aldo e Giacomo, ma in questo libro Giovanni Storti si presenta in una veste insolita, maglietta e pantaloncini, e ci parla della sua più grande passione fuori dal palco, quella per la corsa. Lo fa alla sua maniera, con la consueta ironia, con un intreccio di leggerezza e profondità. Alternandosi nel racconto con Franz Rossi, compagno di avventure e di allenamenti, Giovanni, instancabile "assaggiatore di corse", pronto a sfidare il caldo come il freddo, a correre di giorno e di notte, a qualsiasi latitudine o altitudine, ci spiega come ha scoperto, o meglio riscoperto, questa vena atletica. Dalle fughe infantili per sottrarsi alle ciabattate materne a una pratica ritrovata, non tanto per motivazioni salutistiche, quanto perché la corsa ha il fascino di una vera arte. Ci addentriamo così, in compagnia dei due protagonisti, negli itinerari delle gare più coinvolgenti, sentiamo con loro la fatica ma anche il piacere di misurarsi con se stessi e con gli altri, la gioia di superare i propri limiti. E soprattutto impariamo a guardare con curiosità ed emozione i luoghi e l'umanità che si incontrano lungo il tragitto. Si aprono davanti a noi scorci di una Milano, quella dei Navigli, dei parchi e della Montagnetta di San Siro, lontana dall'affannata metropoli dell'immaginario collettivo. Prefazione di Giacomo Poretti
Un libro che non prende se non per la voglia di correre e andare sempre oltre che i runners assidui conoscono bene. Qualche capitolo che fa sorridere e le esperienze di diverse corse.
Corro perché mia mamma mi picchia
tommaso_zannerini - 17/01/2014 22:43
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Non mi aspettavo certamente un capolavoro della letteratura ma nemmeno un libro scarno e privo di contenuti... alcuni capitoli tirati via, altri non inerenti la corsa, alcuni strampalati consigli sull'abbigliamento/alimentazione (certo non è un libro scientifico). Qualche capitoletto più brillante ogni tanto, ma francamente non lo ricomprerei.
fabioresti - 09/12/2015 13:34
Un libro che non prende se non per la voglia di correre e andare sempre oltre che i runners assidui conoscono bene. Qualche capitolo che fa sorridere e le esperienze di diverse corse.
tommaso_zannerini - 17/01/2014 22:43
Non mi aspettavo certamente un capolavoro della letteratura ma nemmeno un libro scarno e privo di contenuti... alcuni capitoli tirati via, altri non inerenti la corsa, alcuni strampalati consigli sull'abbigliamento/alimentazione (certo non è un libro scientifico). Qualche capitoletto più brillante ogni tanto, ma francamente non lo ricomprerei.