Dalla separazione all'amore

La prima e principale di tutte le separazioni è quella tra la vita e la morte: secondo l'autore, esse sono due facce della stessa realtà, considerarle contrapposte è fonte di infelicità e di falsificazione. In alcune culture, però, questa contrapposizione è meno forte che in altre - sono le culture più "spirituali", come quella indù o quella tibetana, che considerano la morte un passaggio a un'altra vita. Ed è proprio a queste culture che l'autore si è rivolto in cerca di una più profonda comprensione della realtà. All'origine di questa diffusa concezione c'è dunque la scuola, la peggiore di tutte le istituzioni. L'autore racconta di averla rifiutata il primo giorno e di non averci mai messo più piede: la scuola ha infatti lo scopo di indottrinare e irreggimentare i bambini, tarpando il loro potenziale rivoluzionario con la paura dell'autorità. Che la realtà sia una e indivisibile è chiaro a tutti, istintivamente, è solo quando entrano in gioco la cultura, le tradizioni, lo spirito analitico, che ci dimentichiamo di questa verità fondamentale e iniziano le guerre, i conflitti, le separazioni. Tra queste va annoverata anche la contrapposizione tra uomini e donne (cioè tra maschi e femmine), e poi quella fra giovani e vecchi, ecc... In realtà, è l'amore che rende uno quello che apparentemente è due. L'amore è l'unica legge universale, l'energia che anima l'universo intero.

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