Novembre 1932. L'ebreo Max Eisenstein e il tedesco Martin Schulse, soci in affari a San Francisco e amici fraterni, si separano. Martin torna in Germania con moglie e figli e tra i due comincia uno scambio di lettere su cui si stende ben presto l'ombra nera della storia: nel 1933 Hitler prende il potere e Martin si lascia sedurre dall'ideologia nazista. Martin non cambia atteggiamento nemmeno quando Max, disperato, gli raccomanda di vegliare sulla sorella Griselle, un'attrice austriaca che è stata amante di Martin e che, nonostante gli avvertimenti ricevuti, ha voluto ugualmente recitare a Berlino. E proprio questo comportamento porterà a un simbolico rovesciamento dei ruoli e ad una raffinata vendetta.
In poche pagine ma intense viene raccontata una forte amicizia che a causa del nazismo si trasforma in vero e proprio odio.
Lo strumento utilizzato per la vendetta è una semplice lettera geniale.
Destinatario sconosciuto
Anonimo - 06/05/2004 13:05
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5
Poche pagine per farti sentire intensamente l'angoscia e la sofferenza di un periodo così tristemente noto. Uno scambio epistolare da cui non riesci a staccarti ed in meno di un'ora sei arrivato ad una fine... così a sorpresa! (b63)
Destinatario sconosciuto
MARCO GARAU - 26/01/2004 03:33
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ACCATTIVANTE, INTRIGANTE, LA DIMOSTRAZIONE DI INTELLIGENZA E CAPACITA' DI UNA PERSONA FERITA NELL'ANIMO, CHE SI VENDICA CON UNA SEMPLICE SERIE DI LETTERE, TANTO CARICHE DI SIGNIFICATO DA PROVOCARE LA VERGOGNA DI UNA PERSONA FREDDA, CHE IN ESSE LEGGE, SUO MALGRADO, LA SUA CONDANNA.
Destinatario sconosciuto
angela - 06/04/2003 12:16
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Bellissimo, forte, intenso, profondo. Mai una vendetta è stata più giusta. Dovremmo leggerlo tutti per non dimenticare. Angela
Anonimo - 24/10/2007 17:58
Anonimo - 06/05/2004 13:05
MARCO GARAU - 26/01/2004 03:33
angela - 06/04/2003 12:16