Gloriosi cavalieri erranti, armati di spade, scudi e corazze lucenti, con a capofila il condottiero e il porta stendardo, con al seguito un orda di straccioni formati da uomini, donne, vecchi e bambini. Quel grido "Deus Vult!" Dio lo vuole, si trasformò in una tragedia di proporzioni gigantesche. Già dalla prima crociata, persero la vita oltre duecentomila uomini. Le crociate continuarono a susseguirsi l'una dopo l'altra in un carosello infernale, percorrendo in faticosissimi pellegrinaggi, migliaia di chilometri camminando giorno e notte per raggiungere Costantinopoli, passare il Bosforo per poi proseguire raggiungendo Gerusalemme, fino che gli ultimi cavalieri non furono sepolti tra le rovine di San Giovanni D'Acri.
La storia ha sempre avuto bisogno di creare leggende epiche e mitologiche, questo per dar maggior valore agli eventi con i quali si è andata a formare la sua epopea. investendosi di gloria, anche quando non c'era gloria che tenga, ma soltanto fatti belli e buoni. questo libro ci racconta la vergognosa e nefasta storia della chiesa con le sue sanguinose crociate
Frank Abbondati - 29/10/2015 18:04