Il testo è rivolto soprattutto alla figura dell'assistente sociale nel suo primo contatto con il disagio psichico. Viene messo in evidenza il ruolo centrale che in tale contesto riveste il continuo 'mutamento sociale' in cui gli assistenti sociali si trovano a lavorare e che richiede da parte di questi ultimi una visione totalitaria della società e una maggiore flessibilità mentale rispetto ad altre figure professionali. Con una Prefazione di Giovanni Pieretti.