Le due vite narrate sono quelle del prozio dell'autore, Shanti Behari Seth, e di sua moglie Henny Caro. Per alleviare la solitudine in cui precipita Shanti dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1989, la madre di Vikram Seth propone al figlio di "intervistarlo", e durante alcuni mesi di conversazioni l'autore prende appunti per scrivere un libro su di lui. Saranno poi le lettere di Henny, scoperte per caso dal padre di Seth in un baule, a far nascere il progetto del libro, un affresco che spazia dall'India d'inizio secolo - quella dell'infanzia di Shanti - fino all'Inghilterra degli anni 70, quelli vissuti da Vikram con gli zii come ospite nella loro casa londinese.
La vita dei berlinesi, ebrei e non, dopo la fine della guerra, le privazioni, il freddo, le malattie, il senso di colpa, sono ricostruiti al centro di questo importante romanzo attraverso lettere trovate casualmente dall'autore in un baule dimenticato: sono le lettere che Henny Caro Seth, sposata allo zio dell'autore, Shanti Seth, si scambiava con le amiche sopravvissute alla shoah, al contrario di sua madre e sua sorella Lola, morte a Terezin e a Birkenau.Due vite, quella del dentista indiano Shanti, emigrato in Germania e successivamente stabilitosi a Londra, e della sua amica Henny divenuta sua moglie molti anni dopo sono raccontate in questo ampio affresco, dove storia, geografia, politica, religione, economia, medicina, storia dell'antisemitismo, costruiscono insieme un'immagine dell'umanità colta nel secolo breve-i due protagonisti nati nel 1908 moriranno dopo la caduta del muro-che non ricordo abbia uguale intensità in altri romanzi recenti. Libro splendido, commovente, interessante, molto umano.
Elisabetta Bolondi - 14/10/2006 14:45