"Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore una e dieci, al vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di decimo grado!". Gli agenti del commissariato di Aosta, che stanno imparando a convivere con la scorza spinosa che ricopre il suo cuore ferito, scherzano con la classifica delle rotture del loro capo, in cima alla quale c'è sempre il caso su cui sta indagando. Ma Rocco è prostrato per davvero. Una donna è morta al posto suo, la fidanzata di un amico di Roma, "seccata" da qualcuno che voleva colpire lui. E quando esce dalla depressione si butta sulle tracce di quell'assassino tra Roma ed Aosta, scavando dolorosamente nel proprio passato, alla ricerca del motivo della vendetta, un viaggio nel tempo che è come una ferita che si apre su una piaga che non ha ancora smesso di sanguinare. Però le rotture sono solo cominciate: un altro cadavere archiviato all'inizio come infarto. Un altro viaggio che si inoltra stavolta nel presente dorato della città degli insospettabili. In questo quarto romanzo, prosegue la serie dei polizieschi scabri, realistici e immersi nell'amara ironia di Rocco Schiavone. Ma in realtà, attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell'Italia d'oggi.
La nostra recensione
Il "Maigret" di Antonio Manzini è il vicequestore Schiavone, trasteverino in servizio al commissariato di Aosta: impossibile non affezionarsi a un personaggio così. Trama avvincente e magistralmente costruita da un giallista oramai maturo e di successo. Il vero consiglio del libraio è quello di leggere prima Non è stagione, il precedente libro della serie, e poi questo ottimo Era di maggio che inizia dove la precedente indagine finiva. Insomma, comprate i due libri assieme.
Manzini come sempre ci offre Schiavone nei suoi perchè ed è un successo.
Consigliato
Era di maggio
Elda Comuzzi - 25/09/2015 21:41
2/
5
Rieccomi qui. Letto il libro in 3 giorni, apprezzato ecc. Finale ancora aperto, grovigli di ricordi e situazioni ancora da risolvere. Ok. Ancora intreccio passato e presente, ricordi ecc. Spero che nel prossimo libro ci sia una svolta definitiva con i fantasmi del passato e che Manzini cambi qualche formula, introduca qualcosa di nuovo. Libro comunque godibile, ma non è ora di concludere e dare pace a Marina e ai fantasmi del passato? Andiamo avanti.Con tutto il mio affetto.
Ginevra Canghiari - 08/03/2024 18:54
Elda Comuzzi - 25/09/2015 21:41