Fabrizio De André. Anime in un riflesso

"La mia Pietroburgo s'era sgretolata, e i suoi abitanti erano spariti uno dopo l'altro. Ma la mia anima doveva essere salva, e a me, spirito solitario, non restava che tenermi compagnia. Altre facce, altre case. Se solo avessi voluto, avrei potuto vederle... Vedere via del Campo, nella Genova di Fabrizio, e ripopolarla con la 'graziosa', o con Bocca di rosa, con il pescatore, o con Jones il suonatore. Dovevo provare a farli rivivere, a farli vivere, ancora. Altre volte, e non poche, essi m'avevano già tenuto compagnia. E ora, più che mai, avevo bisogno di loro. L'inchiostro nero della sera stava già imbrattando ogni cosa...". Uno studio attento, una riflessione profonda, l'amore per ogni singola sua parola, per ogni singola sua virgola, l'ammirazione sconfinata per quei versi ermetici e carichi di significato; l'immensa opera di Fabrizio De André raccontata da una appassionata lettrice; sì, perché la produzione del cantautore genovese è qui elevata a silloge poetica, incastonata nel firmamento dei più grandi autori del Novecento. Un saggio dalla prosa limpida, che illumina gli abissi di una personalità complessa e unica, in cui gli estimatori di Faber troveranno una voce autorevole dialogare con i suoi personaggi e le sue teorie, con quella sicurezza che solo un'intima conoscenza può assicurare.

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