A fine '700, da alcune zone in ombra del razionalismo illuminista, affiora una ricca costellazione di teorie e pratiche mediche connesse sia alla tradizione alchemica e misteriosofica che alle recenti scoperte nel campo dell'elettricità e del magnetismo. Un eccentrico medico viennese, Franz Anton Mesmer, inaugura una prassi terapeutica basata sull'ipotesi che un'immensa marea di fluidi elettrici e magnetici, permeando l'universo, stabilisca eterei contatti fra gli individui e apra inusitati canali di trasmissione fra il corpo e la mente. I controversi successi ottenuti da Mesmer e la popolarità degli spettacolari esperimenti di Volta e Galvani lasciano un'impronta indelebile nella cultura del tempo, e forniscono all'immaginario romantico un'inesauribile fonte di suggestioni, rendendo 'scientificamente' comprovabile una dimensione prodigiosa in cui coabitano scienza e magia, spiritismo ed elettricità. Da questo strano connubio nasce un particolare tipo di fantastico, qui descritto e definito come 'elettro-mesmerico'.