Israel Armstrong - lo sventurato bibliotecario sovrappeso, mezzo ebreo, mezzo irlandese, vegetariano, patologicamente timido e nevrotico, che, alla guida del suo bibliobus lungo le strade dell'Irlanda del Nord, risolve, più che altro per caso, piani criminosi e problemi domestici - è ormai prossimo ai suo trentesimo compleanno. Ma le sue speranze di festeggiare l'evento sono stroncate da una terribile circostanza: all'improvviso la figlia di un poliziotto della cittadina di Tundrum sparisce misteriosamente. E Israel ha l'orrenda sensazione che quella sparizione abbia a che fare con quel libro, "Pastorale americana", che "lui" le aveva prestato nonostante appartenesse ai cosiddetti Fuori Scaffale, ovverosia quei libri tenuti "sotto il banco di distribuzione, debitamente catalogati e disponibili per il prestito, ma fuori dalla vista dei giovani, degli impressionabili e dei mentalmente infermi". A Israel non resta che ritrovare la ragazzina prima di essere scoperto e radiato dal ruolo di bibliotecario. Come se non bastasse, nel frattempo, deve anche cercare di ricucire con la sua ex fidanzata Gloria, che sembra non volerne più sapere di lui, e organizzare la sua festa di compleanno...
Galeotto fu il libro. Le storie del Bibliobus di Tundrum
Anonimo - 26/08/2011 09:46
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Cerca su google le immagini di Ian Sansom: ne appariranno alcune accigliate, "vecchie", come riprese da uno schedario polveroso. Dimenticale. Guarda quella serie a colori dove un tipo in giacca grigia e cravatta rossa sorride appoggiato a una colonna: quel sorriso è lo stesso che sta dietro alla scrittura leggera, come in punta di penna, con cui è tessuto "Galeotto fu il libro", il quarto volumetto delle storie strampalate (Ach, fino a quanto, pero?) di Israel Armstrong, il bibliotecario ebreo vegetariano londinese ecc. fozatamente trasferito sulla costa nord del nord dell'Irlanda del Nord... Se nei tre capitoli precedenti di questa "saga anomala" sono stati presentati i personaggi, i luoghi e le situazioni, in questo forse Sansom prova a spingersi un po' più in là, facendo intravedere qualche "anima", tradita da dialoghi che non perdono in ritmo e spirito, e facendo anche riflettere. Giusto quel poco che basta...
Due note per l'editore: perchè esiliare quella sessantina di note - riferimenti indispensabili alla comprensione del testo - in fondo al volume, costringendo il lettore a continui "salti"? E perchè parlare nella seconda di copertina di "festa di compleanno" da organizzare, quando l'autore parla sì di compleanno ma mai di festa?
Anonimo - 26/08/2011 09:46