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Gioco delle tre carte (Il)

Marco Malvaldi
pubblicato da Sellerio Editore Palermo

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Disponibilità immediata. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
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Ritorna, e siamo alla seconda avventura dopo quella raccontata in "La briscola in cinque", la squadra di investigatori del BarLume di Pineta, detto anche "l'asilo senile". A parte il 'barrista' Massimo e la sua banconista, la bella e comprensiva Tiziana, il più giovane del gruppo è Aldo, ultrasettantenne gestore dell'osteria Boccaccio. Seguono Nonno Ampelio, Pilade, il Del Tacca del Comune (per distinguerlo da altri tre Del Tacca), il Rimediotti. La loro attività, unica, più che principale, si svolge nel presidiare il BarLume e, senza sosta, dietro il paravento della partita a carte, passare al setaccio tutti gli avvenimenti di Pineta, in un pettegolezzo toscano senza eufemismi e senza ritrosie. Qualche volta resta nelle maglie fitte della rete, un fatto criminale. In realtà è Massimo, pronto all'intuizione ma svogliato all'azione, che è spinto a investigare, richiesto casualmente dal commissario Fusco. I vecchietti fanno da polo dialettico, disturbante e negativo, in un contraddire minuzioso che però facilita la sintesi: corale ambientazione umana, provinciale e deliziosamente antiglobalizzata (lenta, perditempo, senza nessuna preoccupazione di efficienza mezzo-fine). Uno sfondo di commedia italiana, a dei gialli enigmistici la cui soluzione è affidata alla virtù del ragionamento e alla fortuna del caso. Nel gioco delle tre carte un esercizio di abilità e di elusione fornisce lo schema generico per risolvere un enigma criminoso consistente nel nascondere ostentando. Nel corso di un congresso, si trova ucciso un vecchio professore giapponese. La chiave pare sia in un computer che non contiene niente di significativo.

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Gialli, mistery e noir , Romanzi e Letterature » Gialli, mistery e noir

Editore Sellerio Editore Palermo

Collana La memoria

Formato Brossura

Pubblicato 29/10/2008

Pagine 208

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788838923340

6 recensioni dei lettori  media voto 4  su  5
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Gioco delle tre carte (Il) librisenzagloria

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voto 5 su 5 Al centro della trama de Il gioco delle tre carte (2008), secondo romanzo della serie del Bar Lume di Marco Malvaldi, abbiamo il barista (anzi barrista) Massimo, sveglio ma svogliato, e la sua procace banconista Tiziana: quando viene ucciso un professore giapponese (Asahara) nel corso di un congresso (il XII International Workshop on Macromolecular and Biomacromolecular Chemistry - e ricordiamo che Malvaldi è chimico egli stesso) organizzato dal Dipartimento di Chimica (dell'Università di Pisa), Massimo si ritrova a indagare perché gli viene richiesto "casualmente" dal commissario di polizia Vinicio Fusco. Gli fanno da contrappunto dialettico i quattro arzilli vecchietti che compongono l'Asilo Senile del BarLume: ogni pomeriggio, tutti i pomeriggi, lo trascorrono lì al bar dando a Massimo non pochi grattacapi. Seduti nel punto più fresco del cortile, ovvero all'ombra dell'olmo, ogni giorno si ritrovano a giocare a carte, e fra una partita e l'altra i loro infiniti pettegolezzi setacciano tutti gli avvenimenti di Pineta, anche e soprattutto quando si tratta di trovare il bandolo della matassa afferente a un crimine. La cittadina toscana di Pineta, che ha anche una pineta (non solo nel nome), è una frazione di cinquemila anime nella provincia di Pisa. Il BarLume di Massimo, a questo punto, per i pinetani deve un po' apparire come La signora in giallo: un elemento di paesaggio che porta una iella fuori dal comune! In questo episodio autoconclusivo abbiamo anche una velata critica al mondo universitario, dove i luminari sono tutti in competizione fra di loro. Le parti più spassose sono ovviamente le strampalate congetture dei quattro arzilli ficcanaso che non possono non ricordarci quelli di Amici miei. Ne Il gioco delle tre carte l'ambientazione corale della provincia ricorda la grande commedia all'italiana mentre la risoluzione è affidata tanto all'intuito quanto al caso. Per concludere, ci troviamo davanti a una lettura veloce, ricca di ironia toscana e senza splatter, tanto che potremmo affermare sia più una commedia che un vero giallo
Gioco delle tre carte (Il) flavio01

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voto 5 su 5 Seconda puntata e secondo libro che Vi terrà svegli . Massimo il "barrista" ed i vecchietti terribili tornano ad investigare ed a tenerci compagnia . L'unico rammarico che avrete è che le pagine del libro non siano più numerose.
Gioco delle tre carte (Il) pino.chisari

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voto 4 su 5 Di facile lettura, a tratti divertente. La trama gialla è piuttosto esile e, informaticamente parlando, non troppo realistica, ma i personaggi sono uno spasso, come il linguaggio.
Gioco delle tre carte (Il)

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voto 0 su 5 avevo letto il primo tutto d'un fiato e mi era piaciuto molto, un giallo di nuova concezione. Ho comprato questo e l'ho letto con grandi speranze ma la delusione è stata cocente. Di tutto scrive Malvaldi tranne del delitto a cui dedica a malapena qualche rigo...e come avviene l'omicio così si risolve: mezza pagina senza che se ne capisca nulla. Bocciato!!!!
Gioco delle tre carte (Il)

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voto 4 su 5 Ottimo libro, facile da leggere e soprattutto divertente. Il ''toscano'' si sente quanto basta per non far cadere il libro in novella e per far sorridere chi i pisani li conosce e li ha sentiti parlare. La trama piace e non si fa mai troppo ''ingombrante''. Ottimo il linguaggio descrittivo dell'autore.
Gioco delle tre carte (Il)

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voto 1 su 5 Non....non ci siamo ! Tanto fresco, leggero, spontaneo e godibile mi era parso l'esordio di ''La briscola in cinque'' quanto ''poco credibile'' mi sembra questa seconda opera di Malvaldi, che lascia in bocca il classico retrogusto amaro dell'avrebbe potuto essere ma....non è! Intendiamoci: anche qui ci sono alcune pagine godibili, qualche passaggio che strappa un sorriso per le battute in toscanaccio dei quattro simpatici vecchiacci, ma è tutta la storia nel suo insieme che a mio avviso risulta fragile e fatica a stare in piedi. Per non parlare di alcune lampanti imprecisioni: se ho letto correttamente, in una conversazione a pag. 77 è ben evidenziato che uno dei quattro vecchi, il Rimediotti, a causa del cattivo tempo quel giorno non sarebbe andatop al bar.....salvo poi ritrovarlo, una quindicina di pagine dopo, spuntare improvvisamente nel proseguio della discussione Insomma....a mio avviso un'occasione persa dopo un'ottimo esordio. Speriamo in un'inversione di tendenza per il terzo lavoro.....
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