Vico Dairano, giovane e già disilluso dall'amore, cade vittima di Cupido, grazie alla bella Margaret, che come una sirena riesce a sedurlo con la sua grazia e la sua voglia d'amare. Tuttavia presto il suo canto si rivela ingannevole e porta nel cuore di Vico dubbi, delusioni, amarezze. Solo nella scelta di un'esistenza semplice e schiva il giovane troverà la forza per dare alla sua vita una svolta sofferta, ma ricca di un'insperata felicità.
Trovo che questo romanzo sia assolutamente il più particolare e ''forte'' dei libri di Liala. La scrittrice, con il suo stile inimitabile, prende letteralmente per mano il lettore e lo accompagna lungo questa storia che all'inizio può sembrare la classica storia d'amore, ma che con lo scorrere delle parole porta inaspettatamente altrove. Si parla infatti di vocazione religiosa, dei sentimenti confusi e contrastanti del protagonista che dapprima non si rende conto di ciò che gli succede e che poi, dopo le prime resistenze, si lascia andare e trova in Dio e nell'abito talare ciò che ha cercato inutilmente nell'amore per le donne. In maniera delicata e con semplici ma profonde parole, Liala riesce davvero a rendere partecipe il lettore di questa storia bella e, come dicevo all'inizio, inaspettata.
Anonimo - 23/11/2007 14:58