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Grande musica nera. Storia dell'art ensemble of Chicago - Paul Steinbeck
Grande musica nera. Storia dell'art ensemble of Chicago - Paul Steinbeck

Grande musica nera. Storia dell'art ensemble of Chicago

Paul Steinbeck
pubblicato da Quodlibet

Prezzo online:
23,75
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Disponibilità immediata. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
48 punti carta PAYBACK
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente

Raccontare l'Art Ensemble of Chicago significa attraversare buona parte delle esperienze artistiche più innovative del secondo Novecento. Senza mai allontanarsi dalla cultura afroamericana in cui si sono formati (la musica delle chiese nere, quella delle comunità locali, le bande dell'esercito, il jazz di ogni epoca), i suoi membri hanno saputo influenzare l'arte performativa di tutto il pianeta, sintetizzando nel concetto di Grande Musica Nera ciò che la diaspora africana nel mondo ha regalato alla cultura contemporanea. Fin dalla metà degli anni Sessanta, sul palcoscenico i membri dell'Art Ensemble creavano un irresistibile intreccio di esperienze spettacolari, suonando centinaia di strumenti, recitando poesie, dando vita a episodi teatrali, mascherandosi e usando costumi d'ogni provenienza. Emerso dal formidabile calderone espressivo della Chicago nera degli anni Sessanta, il gruppo si è affermato in una Parigi che era stata appena attraversata dai fermenti del Sessantotto e ha poi trionfalmente conquistato il pubblico di tutti i continenti. In questo volume Paul Steinbeck esplora nei dettagli la storia dell'Art Ensemble of Chicago. Unendo l'analisi musicale alla ricerca storica, propone un'approfondita interpretazione che ne lega insieme tutte le innovazioni: i diversi modelli d'improvvisazione, l'ampio repertorio di composizioni, la dimensione intermediale e quel concetto cooperativo di interazione sociale che ha permesso al gruppo di attraversare con successo i decenni. Nonostante infatti la dolorosa scomparsa di due fondatori, Lester Bowie e Malachi Favors, e il ritiro di Joseph Jarman, il creatore del gruppo Roscoe Mitchell lo guida ancor oggi assieme a Don Moye, caso più unico che raro nella storia della musica. L'avventura dell'Art Ensemble continua.

Dettagli down

Generi Musica » Jazz » Generi musicali e Storia della Musica » Storia della musica

Editore Quodlibet

Collana Chorus

Formato Brossura

Pubblicato 29/03/2018

Pagine 399

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788822901644

Traduttore G. Lucchesini

Curatore C. Sessa

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Grande musica nera. Storia dell'art ensemble of Chicago antonio_prosperi

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voto 4 su 5 Una porta verso una delle avventure più affascinanti nella black music, nel jazz, e in generale nella cultura del popolo nero (come ha sempre amato definirlo Don Moye: il Popolo del Sole). La Quodlibet ha avuto un grande merito nell'aver tradotto questa biografia dell'Art Ensemble Of Chicago: un'avventura che ha attraversato circa 40 anni.
Grande musica nera. Storia dell'art ensemble of Chicago antonio_prosperi

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voto 4 su 5 La casa editrice Quodlibet ha pubblicato nel 2018 la traduzione italiana della biografia di Paul Steinbeck sugli Art Ensemble Of Chicago, una delle formazioni più longeve e importanti nel panorama storico della musica. Grande Musica Nera é la categoria nella quale lo stesso Art Ensemble si é filosoficamente inserito in modo formalmente esplicito. In effetti, non possiamo recludere la loro storia semplicemente nel recinto del jazz, seppure inteso nel senso più vasto e variegato del genere. Steinbeck ripercorre le loro vicende personali e di gruppo, la loro parabola artistica, durata circa 40 anni, partendo dalle loro biografie individuali e nell'ambito dell'iniziativa socio-musicale dell AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians) di Chicago. Da lì si dipana un racconto che abbraccia dettagliatamente sia dati musicali estremamente tecnici (il disco A Jackson In Your House e due performance tenutesi negli USA tra gli anni settanta e ottanta), sia le strategie di cooperazione e di autonomia adottate dai cinque musicisti nel corso del tempo in campo economico e in quello umano (strategie che hanno lucidamente permesso di realizzare pienamente i loro progetti culturali, fornendogli un grado di autonomia, libertà e controllo sulle loro vite e sulle loro opere, che pochissimi artisti neri possono vantarsi di aver avuto - Miles Davis e forse pochi altri - nella Grande Musica Nera). Quando si leggono un libro e una storia come questa, si avrebbe il desiderio di saperne ancora di più, di approfondire ogni dettaglio e ogni particolare, ma il pregio secondo me é che esso apre una porta verso una delle avventure più affascinanti nella black music, nel jazz, e in generale nella cultura del popolo nero (come ha sempre amato definirlo Don Moye: il Popolo del Sole). L'Art Ensemble Of Chicago é riuscito a far confluire le varie arti performative (musica, teatro, danza) in un'unica attività artistica che si é rivelata una perfetta espressione delle culture altre da quelle bianco-occidentali: dalle più antiche alle più moderne. L'Africa si collega all'antica afro-egizia e così via, in un collegamento stupefacente, soprattutto per l'apparente semplicità con la quale i nostri sembravano proporcela. Ciò ovviamente era possibile grazie alla loro straordinaria competenza e alle loro grandissime doti musicali, artistiche e umane. Al loro infinito senso di legame a tali culture e all'obiettivo di proporle in un discorso costante e coerente. La scomparsa prima di Lester Bowie e poi di Malachi Favors ha purtroppo interrotto questo percorso d'insieme, anche se poi continuato sporadicamente dagli altri 3 componenti, negli anni 2000. Ascoltare gran parte delle loro opere musicali, delle loro performance dal vivo, dopo aver letto il racconto di Steinbeck, sarà per tutti un'esperienza avvincente e densa di interesse: sia per chi é stato da sempre un'appassionato dell'Ensemble e del loro giro musicale chicagoano e non (Braxton, Taylor, tutti gli artisti AACM), sia per chi, nel campo del jazz e non solo, non ha precedentemente approfondito la conoscenza di questo tipo di approccio musicale. Un ringraziamento cordiale va a Pino Saulo (lui sì grande cultore dell'Art Ensemble e di questa musica), che come sempre dalle frequenze di Radio3 ha dato ampio risalto alla pubblicazione italiana del libro da parte della Quodlibet
Grande musica nera. Storia dell'art ensemble of Chicago antonio_prosperi

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voto 4 su 5 La casa editrice Quodlibet ha pubblicato nel 2018 la traduzione italiana della biografia di Paul Steinbeck sugli Art Ensemble Of Chicago, una delle formazioni più longeve e importanti nel panorama storico della musica. Grande Musica Nera é la categoria nella quale lo stesso Art Ensemble si é filosoficamente inserito in modo formalmente esplicito. In effetti, non possiamo recludere la loro storia semplicemente nel recinto del jazz, seppure inteso nel senso più vasto e variegato del genere. Steinbeck ripercorre le loro vicende personali e di gruppo, la loro parabola artistica, durata circa 40 anni, partendo dalle loro biografie individuali e nell'ambito dell'iniziativa socio-musicale dell AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians) di Chicago. Da lì si dipana un racconto che abbraccia dettagliatamente sia dati musicali estremamente tecnici (il disco A Jackson In Your House e due performance tenutesi negli USA tra gli anni settanta e ottanta), sia le strategie di cooperazione e di autonomia adottate dai cinque musicisti nel corso del tempo in campo economico e in quello umano (strategie che hanno lucidamente permesso di realizzare pienamente i loro progetti culturali, fornendogli un grado di autonomia, libertà e controllo sulle loro vite e sulle loro opere, che pochissimi artisti neri possono vantarsi di aver avuto - Miles Davis e forse pochi altri - nella Grande Musica Nera). Quando si leggono un libro e una storia come questa, si avrebbe il desiderio di saperne ancora di più, di approfondire ogni dettaglio e ogni particolare, ma il pregio secondo me é che esso apre una porta verso una delle avventure più affascinanti nella black music, nel jazz, e in generale nella cultura del popolo nero (come ha sempre amato definirlo Don Moye: il Popolo del Sole). L'Art Ensemble Of Chicago é riuscito a far confluire le varie arti performative (musica, teatro, danza) in un'unica attività artistica che si é rivelata una perfetta espressione delle culture altre da quelle bianco-occidentali: dalle più antiche alle più moderne. L'Africa si collega all'antica afro-egizia e così via, in un collegamento stupefacente, soprattutto per l'apparente semplicità con la quale i nostri sembravano proporcela. Ciò ovviamente era possibile grazie alla loro straordinaria competenza e alle loro grandissime doti musicali, artistiche e umane. Al loro infinito senso di legame a tali culture e all'obiettivo di proporle in un discorso costante e coerente. La scomparsa prima di Lester Bowie e poi di Malachi Favors ha purtroppo interrotto questo percorso d'insieme, anche se poi continuato sporadicamente dagli altri 3 componenti, negli anni 2000. Ascoltare gran parte delle loro opere musicali, delle loro performance dal vivo, dopo aver letto il racconto di Steinbeck, sarà per tutti un'esperienza avvincente e densa di interesse: sia per chi é stato da sempre un'appassionato dell'Ensemble e del loro giro musicale chicagoano e non (Braxton, Taylor, tutti gli artisti AACM), sia per chi, nel campo del jazz e non solo, non ha precedentemente approfondito la conoscenza di questo tipo di approccio musicale. Un ringraziamento cordiale va a Pino Saulo (lui sì grande cultore dell'Art Ensemble e di questa musica), che come sempre dalle frequenze di Radio3 ha dato ampio risalto alla pubblicazione italiana del libro da parte della Quodlibet

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