Granito di Baveno. Minerali, scultura, architettura

Baveno, amena località sul Lago Maggiore, è legata a Milano da una lunga tradizione. Forse i punti più noti sono legati da un lato al turismo e dall'altro alla storia del Ducato di Milano e di illustri famiglie milanesi, tra le quali spiccano i Borromeo, che ancora oggi qui mostrano edifici e giardini meritatamente famosi in tutto il mondo. Esistono tuttavia altri argomenti, sia pure in genere meno noti al pubblico, che rendono questa località culturalmente legata al mondo milanese in modo particolare. Anche l'osservatore meno attento, guardando Baveno, nota lo sfondo delle celebri cave di granito: queste denotano un'attività artigianale secolare, che ebbe origine appunto dall'iniziativa di San Carlo, il quale - nel quadro della Controriforma - si preoccupò di ravvivare l'interesse religioso nella sua diocesi, facendo costruire chiese, collegi, ed altri edifici utilizzando appunto questa pietra. Un paio di secoli più tardi, con lo sviluppo della scienza moderna, le cave di Baveno fornirono tra i primi esempi di cristalli, che furono utilizzati dai fondatori della cristallografia, della mineralogia e della chimica per sviluppare queste discipline, in un entusiasmante periodo che ebbe appunto luogo alla fine del Settecento ed in cui Milano ebbe parte notevole. Ritrovando questi ricordi negli antichi testi, si scopre la vera ampiezza e portata di questo fenomeno, la cui importanza è superiore a quanto generalmente non si creda ed a cui non é stata ancora resa piena giustizia, come forse piena giustizia non è stata ancora data ai meriti dei governi illuministici che hanno per così dire plasmato lo sviluppo moderno della nostra città. Più in generale, contraddicendo il luogo comune che troppo spesso indica la scienza moderna come fattore negativo e materialistico, ritornando alle origini si può notare che lo sviluppo di queste discipline è stato certamente dovuto in parte all'incoraggiamento che gli uomini di governo hanno allora dato alle materie scientifiche, un incoraggiamento che non é purtroppo per nulla paragonabile all'interesse attuale, almeno in rapporto ai tempi; tuttavia i primi scienziati lavoravano con un entusiasmo incredibile ed irripetibile, da autentici 'amatori' della materia, dedicando tutte le loro forze al piacere della scoperta dei segreti della natura. (Dalla Presentazione)

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