Vecchia prostituta, incarnazione vivente di ogni tabù, oscura forza generatrice, Harrouda cala come un'ombra sulle fantasie che turbano l'infanzia alle soglie della pubertà. Figura di leggenda, anima di tradizione popolare, non può essere che lei ad accompagnarci, come uno spettro, sui luoghi del passato e della memoria. Sfilano ombre di donna nei vapori del bagno turco scene di piazza e di mercato, e poi la storia della madre, emblema di un mondo antico e ancora presente, e le letture coraniche, il caffè, il 'kif', l'epopea nazionalista di Abd el-Krim, e le città di Fès e Tangeri, speculari fra loro: l'una al centro della tradizione e della tribù ma forse già senza più anima; l'altra sospesa fra due mondi, simbolo stesso del tradimento e della trasgressione. Il primo romanzo, magico e caleidoscopico, di Tahar Ben Jelloun: un'opera affascinante ed evocativa dove il grande affabulatore sperimenta i temi e il linguaggio che più gli sono caratteristici.