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Fu subito attrazione fatale tra il ras fascista e il dittatore nazista. Un legame che nacque e si consolidò nell´arco di dieci anni attraverso una ventina di incontri ufficiali. Lo studioso francese è riuscito a recuperare, negli archivi diplomatici tedeschi e italiani, i documenti relativi a quegli storici colloqui e le testimonianze stenografate di alcuni presenti. Emerge così un quadro inesplorato e al tempo stesso affascinante della complessa relazione tra i due alleati, i quali esercitarono l´uno sull´altro una forte e diabolica seduzione. Come rivelano i verbali e le traduzioni dell´epoca, Mussolini dopo un´iniziale indifferenza subì suo malgrado tutte le decisioni del cancelliere del Reich. Di contro Hitler, sebbene provasse nei suoi confronti un netto senso di superiorità, lo considerò "il mio migliore, e forse il solo amico che ho a questo mondo". Ricco di aneddoti, anche curiosi, è un saggio che getta una nuova luce sulle complicità e i contrasti fra i due despoti.
"Un libro dello storico francese Pierre Milza svela aspetti inediti del complesso rapporto tra Hitler e Mussolini, spesso in contrasto ma affascinati l´uno dell´altro."
Il Secolo d´Italia
Di padre italiano e madre francese, Pierre Milza è professore emerito presso l´Istituto di Studi Politici di Parigi. Dopo aver conseguito il dottorato in Lettere, si è specializzato sull´Italia contemporanea e in particolare sul fascismo. È autore di numerose pubblicazioni che vengono considerate di grande autorevolezza nell´ambiente accademico. Fino al 2000 è stato direttore del Centre d´Histoire de l´Europe du XXe siècle (CHEVS) presso la Fondation Nationale des Sciences Politiques (FNSP).
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