Il Dio della vita si mette in cammino per i molti sentieri della storia e dei tempi: non per esservi posseduto stabilmente, ma come un nascente che coglie sempre di sorpresa. Egli sorge quale desiderio, rinvio, attesa, evento toccante, viaggio, scoperta, fedeltà, immagine di un domani al di là dell'immediato. Nell'incontro tra l'umano andare e il divino venire l'autore cerca alcune tracce e alcune voci, un poeta, un artista, un Dio orientale, una scrittrice, in cui coglie che "Avvento" è il nome di Dio. Tracce e voci diventano invito a un atteggiamento di accoglienza verso Dio che passa.