E il 9 gennaio 1956 quando Oriana Fallaci, inviata de "L'Europeo", giunge a Hollywood per affrontare l'impresa che l'ha condotta in America: intervistare Marilyn Monroe. Si rivolge al regista Jean Negulesco, portandogli in dono dodici camicie confezionate per lui a Roma. L'incontro non ha un esito decisivo, ma spinge Oriana a volare a New York, sempre sulle tracce della diva. Due anni dopo il giornale le chiede di scrivere una serie di reportage sul mondo del cinema e lei torna a Hollywood, va a visitare da turista le dimore degli attori, partecipa alle loro feste esclusive e li osserva la domenica a Messa, entra negli studios e si interessa al fenomeno dei produttori indipendenti, condividendo ambizioni e rimpianti in interviste appassionate e franche. Seguendo il filo dei sette peccati capitali conduce la sua inchiesta con ironia e profonda comprensione umana. Il racconto di quella esperienza diventa il suo libro d'esordio, "I sette peccati di Hollywood", pubblicato da Longanesi nel 1958 e riproposto dopo una lunga assenza nella collana BUR delle Opere di Oriana Fallaci.
Oriana Fallaci è nata a Firenze nel 1929. Il padre Edoardo era un muratore che per le sue idee antifasciste nell'Italia di Mussolini fu arrestato e torturato dalle camicie nere, episodio che resterà sempre ben impresso nella mente della giovane Oriana, la quale aiuterà la resistenza partigiana portando di nascosto le munizioni.
Sin da bambina il suo sogno era diventare una scrittrice, ma nonostante questo – su consiglio dello zio – si iscrisse a medicina. Durante gli studi inizia però a lavorare come giornalista e