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«Si entra senza necessità. Ci si siede senza stanchezza, si beve senza sete. Pur di non restare nella propria stanza». Per il filosofo Emmanuel Lévinas, l'istituzione del caffè è un «non-luogo» per una società senza solidarietà, senza domani, senza impegni, senza interessi comuni e responsabilità reciproca. «Si sta lì, ciascuno al suo tavolino, davanti alla tazza o al bicchiere, ci si rilassa completamente al punto di non dover niente a niente e a nessuno; ed è perché si può andare al caffè a rilassarsi che si sopportano gli orrori e le ingiustizie di un mondo senz'anima», luogo giocoso della dimenticanza e dell'oblio dell'altro. La condanna senza appello del caffè, emblematica delle esigenze di un'etica innervata di saggezza ebraica e di esercizio talmudico, mostra che per Lévinas essere al mondo significa (sempre) rispondere d'altri, averne cura estrema e considerare la responsabilità illimitata come struttura essenziale, primordiale e fondamentale della soggettività.

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Generi Religioni e Spiritualità » Fede, politica e società » Religione, argomenti generali » Vita e pratica cristiana » Vita e pratica cristiana

Editore Edb - Edizioni Dehoniane Bologna

Formato Ebook con Adobe DRM

Pubblicato 09/12/2015

Lingua Italiano

EAN-13 9788810968611

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Il caffè dell
 

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