"Il disincanto tradito" costituisce il manifesto filosofico all'origine del progetto politico di "MicroMega". Il testo, uscito sulla rivista qualche anno prima della caduta del muro di Berlino e dell'ondata di inchieste giudiziarie che hanno scosso il sistema politico italiano, sostiene un'ipotesi di filosofia dell'individuo libertario, in contrapposizione sia alle apologie acritiche dell'esistente, sia alle tradizionali risposte ideologiche della sinistra. Nel saggio si propone un approccio teorico e politico non già più accomodante, ma più radicale; che combatta l'ideologia individualista, in nome però dell'individuo concreto, del ciascuno che tutti noi siamo, e non più di un introvabile 'socialismo'. Due Occidenti vengono messi a confronto e in contrapposizione tra loro: da un lato quello della scienza e dell'eresia, dei lumi e della libertà critica - del 'disincanto' appunto - che promette ed esige cittadinanza; dall'altro quello delle democrazie realmente esistenti, che troppo spesso umiliano e calpestano nella pratica dei poteri quei valori che contemporaneamente proclamano nelle loro costituzioni.