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Clara studia "storia della psicanalisi". La sera, seduta in cucina, rimane sveglia fino a tardi ad analizzare i casi delle "grandi isteriche" e le cronache del rapporto con i medici che le ebbero in cura: Freud, Jung, Charcot... In quei momenti sospesi, il piccolo appartamento in cui vive con il padre, il fratello e la nonna sembra spalancarsi in un abisso notturno, capace di riportarla indietro nel tempo e trascinarla nelle profondità di queste grandi narrazioni. Perché questo sono, prima di tutto: storie di vita, di corpi e di amori; ossessioni e incomprensioni, guarigioni e scacchi. Storie di donne. Ma poi, per curiosità più che per bisogno, Clara comincia a lavorare nel bar del fratello. E sarà allora che, tutt'a un tratto, la vita vera spazzerà via, con la sua forza e i suoi spigoli, gli anni di isolamento e di studio solitario. Abituata a confrontarsi con la teoria di un inconscio remoto, già catalogato e raffreddato, Clara si troverà alle prese con una vicenda misteriosa e ambigua, un omicidio che affonda le radici in un vortice di sentimenti incandescenti, di violenza e di colpa. Nel territorio violato delle periferie di oggi l'attende l'incontro con Wanda, una di quelle donne sopraffatte che per lei sono sempre state soltanto personaggi da studiare sui libri: scoprirà per la prima volta l'emozione e la paura di ascoltare, lei per prima, un cuore che si schiude, e che esige da lei una risposta.
Il romanzo che segna il ritorno alla narrativa di Corrado Augias è il racconto di un incontro tra donne, un intrecciarsi di storie femminili che scava un percorso nelle profondità dell’anima, un’indagine in quei recessi oscuri in cui si può restare prigionieri per sempre. Sono donne lontane - nel tempo, per condizione sociale, cultura e costumi - eppure così vicine, incollate tra loro dalla violenza e dall’egemonia che un mondo maschilista non cessa di esercitare su di loro. Vite che nascondono segreti e che si aprono all’osservazione, dentro cui scrutano le parole dei padri della psicanalisi, che Clara studia con passione ma isolata dal mondo, o che vengono manipolate, violate, soffocate e offese in un esercizio quotidiano di dominio. Sono vittime della società, dei costumi, travolte da matrimoni sbagliati e da circostanze sfortunate e ostili; come la vita di Wanda, in cui si imbatte casualmente Clara, costretta da questo incontro a lasciare da parte i freddi e distaccati casi clinici del passato per confrontarsi con un’esistenza ambigua, complessa, taciuta e spaventata. Con un piglio narrativo vivace e attento, Augias ci racconta questo rapporto intenso e tormentato che porterà a galla violazioni del corpo e dell’anima, togliendo il velo ai drammi nascosti di donne marchiate dalle convenzioni e dalla convenienza sociale che, in ogni epoca e mutando di poco le forme, le hanno soggiogate in categorie non solo linguistiche: isteria, adulterio, sessualità, disturbo. Clara è annichilita, turbata, sconvolta da quella che in fondo è solo la realtà, quel contatto con la vita vissuta da Wanda e che lei ora raccoglie e accoglie senza la mediazione dello studio, dei libri, delle idee: è la nuda veritas, il lato oscuro del cuore. In una convincente e intrigante commistione di cronaca e psicanalisi, di passato e presente, Augias costruisce una vicenda che mantiene sempre alta la tensione e che sa suscitare nel lettore attesa, sorpresa e complicità.
Antonio Strepparola
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