La perdita di un figlio è un evento innaturale con cui non si può scendere a patti, soprattutto se questo scompare senza lasciare traccia. Da quella domenica di temporale, la madre di Daniel non ha smesso di sperare nel suo ritorno, finché un file sul suo computer e il ricordo di una domanda («Perché?») non la convincono a riprendere personalmente le indagini. D'altra parte per Daniel "il tempo è un concetto inutile", quindi non importa che siano passati tre anni: deve tentare ogni strada per ritrovarlo.
Mi sono trovata immersa nella storia fin dalle prime pagine e, a dirla tutta, la storia è un susseguirsi di informazioni che ti tengono in parte sospeso e in parte ti fanno correre in lungo e in largo per provare a capire come andrà a finire la storia.
La scrittrice è stata capace di scrivere un giallo dinamico e con la stessa scorrevolezza di un romanzo rosa, tant'è vero che non ci si rende nemmeno conto dello scorrere delle pagine. E credo che questa scorrevolezza molto spesso, in libri del genere, manchi.
Consiglio il libro a chi ama i gialli o i libri che svelano le cose passo per passo, perché se vi piace questo filone, il libro in questione fa al caso vostro.
Asia Paglino - 13/07/2018 13:04