"E una situazione fra le più classiche. Lei decide di tradire il marito con un uomo che giudica affascinante. La tresca funziona fino al giorno in cui i due clandestini hanno la sensazione che il marito tradito abbia scoperto tutto. E un guaio. Anche perché, messa alle strette, l'adultera confessa. Che fare? Si dovrà procedere alla separazione e al divorzio. Sconvolta e piangente, lei si reca dall'amante. Gli dice d'aver confessato: vuole separarsi e andare a vivere con lui. Grande è la sorpresa, a quel punto. Infatti, l'amante non ha intenzione di lasciare la moglie e mettersi con lei. Pensiamo tutto questo ambientato nella colonia inglese di Hong Kong alla metà degli anni Venti e affidato alla penna superprofessionale di W. Somerset Maugham. Sarebbe uno dei suoi romanzi caustici, mondani, un po' cattivi. Ma Maugham, influenzato dalla lettura dell'episodio dantesco di Pia de' Tolomei, pensa di aggiungervi qualcosa in più." (Giorgio Montefoschi)
Ho adorato questo libro. Premetto che partivo già prevenuta, in quanto ero rimasta positivamente colpita dal film e quindi non mi aspettavo che il libro fosse da meno. E, come spesso accade, non solo la storia si sviluppa in maniera differente, ma la lettura riserva molte più soddisfazioni e riflessioni sulle passioni umane. Una storia delicata, eterea come un velo. Straordinario. Lo consiglio assolutamente.
Il velo dipinto
Valentina Paoli - 16/06/2014 14:49
3/
5
Maugham si conferma abilissimo scrittore e fine conoscitore dell'animo umano; riesce a descrivere in modo preciso diretto ed efficace tutti i passaggi mentali dei personaggi senza annoiare neanche un po' il lettore. Come vuole il titolo, la trama del libro si apre velo dopo velo rivelando una realtà soggettiva (e pertanto poliedrica) dei personaggi. In quanto soggettiva, ad ogni velo sollevato la realtà muta al maturare dei personaggi stessi. Direi magistrale, senza emozionare troppo però.
Il velo dipinto
gabriella messidor - 30/05/2013 16:13
4/
5
La scrittura lineare e poco incline agli artifici retorici di Maugham svela un tessuto narrativo tutt'altro che banale. Vi si intrecciano temi diversi e complessi (le convenzioni sociali e il perbenismo ipocrita, la superficialità, il tradimento, la redenzione impossibile, l'estraneità radicale dell'ambiente esotico, l'incapacità di comunicare i propri sentimenti...).
Ma , oltre ad essere storia d'amore negato e di passione assoluta, questo è soprattutto un romanzo di formazione al femminile. La giovane egocentrica e viziata Kitty imparerà a sue spese quali siano le devastanti conseguenze della propria leggerezza, indifferenza verso l'altro, abbandono esclusivo al proprio istinto. Sarà un viaggio anche fisico, estremo, ai confini della civiltà, un incontro con l'altro radicale, con la malattia e la morte. Inevitabile sarà il cambiamento, ma il passaggio dall'incuria e dalla spavalderia giovanile alla maturità responsabile di sè e dell'altro avrà bisogno di attraversare molte tappe e soprattutto necessita di una finale drastica rinuncia.
Sollevando il velo dipinto che viene chiamato vita si scopre soprattutto quel che vita non è, ma soltanto vuota apparenza destinata per sua natura a svanire.
jane93 - 05/10/2017 13:01
Valentina Paoli - 16/06/2014 14:49
gabriella messidor - 30/05/2013 16:13