Le democrazie occidentali sono da tempo in preda a crisi di tipo endemico e non soltanto da fattori "esterni": fenomeni come il calo generalizzato del numero dei votanti, l'anomia sociale e l'indifferenza di una buona fetta dell'opinione pubblica alle vicende che riguardano la vita politica, costituiscono segnali forti della difficoltà istituzionale a mantenere un contatto vivo e attivo con il corpo sociale, e testimoniano che gli stati nazionali, almeno come si propongono oggi, sono apparati che non corrispondono più alle attese delle "genti" che governano e di quelle "ingovernate". I nuovi media, e la rete intesa come metamedium del nuovo sistema comunicazionale, costituiscono culture tecnologiche in grado di assecondare una via d'uscita?