La storia dell'informazione ha inizio in un tempo molto diverso dal nostro, quando ogni pensiero e ogni parola scomparivano non appena si erano manifestati. Gleick racconta in che modo le tecnologie dell'informazione abbiano mutato la natura stessa della coscienza umana, con l'invenzione della grafia e dell'alfabeto e con i tamburi parlanti dell'Africa, la cui funzione restò a lungo incompresa. Offre suggestivi ritratti di alcune delle figure chiave dell'inesorabile sviluppo della moderna idea di informazione: quali l'inventore del primo grande computer meccanico, Charles Babbage; o Ada Byron, la brillante figlia del poeta, destinata a divenire la prima vera programmatrice; e altre personalità di capitale importanza come Samuel Morse e il decrittatore Alan Turing; o Claude Shannon, il creatore della stessa teoria dell'informazione. E giunge fino alla vera e propria età dell'informazione, al mondo contemporaneo dove tutti sono, volenti o nolenti, esperti nel campo, appassionati di bit e byte. Tanto che può sembrare di affogare, sotto un diluvio di segni e segnali, notizie e immagini, blog e tweet. L'informazione spiega come siamo arrivati fin qui e suggerisce che cosa ci attenda.