Il rapporto di ricerca, reso possibile da un contributo dell'Associazione "Guido Carli", propone di utilizzare le matrici e criteri basati sulla "catena del valore". Le prime consentono un approccio "glocal". Permettono infatti una visione globale degli interessi propri e degli altri attori in gioco. La "catena del valore" sottolinea la necessità di mantenere sul territorio nazionale le funzioni "nobili". Non sono solo quelle a più alto valore aggiunto, ma anche quelle che riguardano i poteri di direzione e di indirizzo. La cosa è particolarmente importante nell'attuale epoca, caratterizzata dalle privatizzazioni, liberalizzazioni, delocalizzazioni di impianti e potere diffuso delle imprese multinazionali.