Molti dei testi di questa raccolta sono stati scritti da autori giovani, architetti e designer che operano all'interno della disciplina, ma vi introducono elementi alternativi a questa, circuiti analitici, linguistici e comportamentali, che non sono né "displinari" né "disciplinati". Tali elementi appartengono invece all'armamentario dell'auto-costruzione della identità spaziale, che l'individuo va assemblando per rendersi percepibile dentro alla "contemporaneità" della metropoli.