Questo secondo volume di "Italoamericana", che fa seguito al primo apparso nel 2001, conclude l'esplorazione della storia e della letteratura degli italiani negli Stati Uniti, prendendo in esame il periodo cruciale della Grande Emigrazione e l'universo delle "Little Italy", veri e propri ghetti in cui gli idiomi, anche dialettali, delle origini non potevano non contaminarsi con la lingua del nuovo mondo. Nel libro, articolato in cinque parti, vengono presentati un'ottantina di autori con i loro testi, nella stragrande maggioranza inediti, preziose testimonianze di uomini alla disperata ricerca di nuovi orizzonti e di nuovi spazi in cui trapiantare le proprie radici. Facciamo così la conoscenza con il mondo oscuro e inquietante della "Mano Nera" e con un Al Capone nell'inusuale ruolo dell'intervistato; con gli sterminati romanzi ciclici di Bernardino Ciambelli, il cantore dei "Misteri" di Mulberry Street, e con le esilaranti macchiette di Eduardo Migliaccio e Giovanni De Rosalia; con i drammi a forti tinte di Riccardo Cordiferro, singolare profilo di intellettuale a tutto tondo, e con l'insospettabile, dolente vena poetica di Rodolfo Valentino. Scopriamo la grande stagione dell'anarchismo, del socialismo e del sindacalismo rivoluzionario - che in Arturo Giovannitti e Carlo Tresca trovò due protagonisti capaci di ergersi a una dimensione autenticamente americana - e gli anni del largo consenso dato dalla comunità italiana al fascismo, inteso (e frainteso) come forma di riscatto nazionale e riaffermazione della propria italianità. E incontriamo la folla di giornalisti, aspiranti narratori, poeti autodidatti, attivisti politici che popola e anima la realtà italiana d'oltreoceano. Ampio spazio è infine dedicato ai primi scrittori che, per affrancarsi dal ghetto "coloniale", decisero di esprimersi direttamente in inglese: dal precursore Luigi Donato Ventura ai finora ignoti Louis Forgione, Giuseppe Cautela, Angelo Patri, Silvio Villa e gli altri esponenti della generazione precedente a quella di John Dante. Quello ricostruito da Francesco Durante è quindi il maestoso mosaico delle "piccole Italie", frammenti dell'unica, grande anima italoamericana, da sempre divisa tra élite acculturate e politicamente consapevoli, in grado di battersi per l'affermazione dei propri diritti, e moltitudini anonime, afflitte dalla miseria e destinate ai lavori più umili; fra la stima e l'approvazione guadagnate da pochi e il disprezzo patito dai più, vittime di pregiudizi infamanti. Lunghe, pazienti e appassionate ricerche negli archivi d'Italia e d'America, concretizzatesi nella minuziosa ricostruzione di fatti e biografie, fanno sì che anche questo secondo volume di "Italoamericana" si proponga come strumento irrinunciabile per conoscere e apprezzare un mondo troppo a lungo ignorato - se non snobbato o disconosciuto - dalla cultura italiana.