Re Lear, una delle più alte e concitate manifestazioni del genio shakesperiano, appartiene agli anni della vigorosa maturità del poeta, essendo stato composto, secondo il parere prevalente degli studiosi, tra il 1605 e il 1606 - quindi, con ogni probabilità, tra Otello e Macbeth. La tragedia, giunta a noi attraverso un in-quarto del 1608 e l'in-folio del 1623, in due stesure entrambe imperfette, ma in grado di integrarsi a vicenda, rielabora un antico tema del folklore britannico, quello del vecchio re (nella tradizione più remota "Leir", nome derivato, forse, da Llyr o Ler, divinità marina dei Celti) cacciato dalle due ingrate e cupide figlie, Gonorilla e Regau, e invano soccorso della terza, la dolce e sventurata Cordeilla. Opera sublime e terribile per eccellenza, Re Lear ha suscitato in alcuni critici una sorta di timore reverenziale, tanto che, ad esempio, il Lamb giunse ad affermare: il Lear non può essere recitato, la scena non può che immeschinirlo. In versione integrale, i più grandi classici della letteratura angloamericana in lingua originale. Le opere sono accuratamente commentate e riportano la biografia dei singoli autori.