Il sogno dell'archeologo Ben Kazin sta per realizzarsi. Per anni, incurante del beffardo disprezzo dei colleghi, ha raccolto testimonianze della cultura orale africana, cercando di dimostrare che un'antica civiltà del Mediterraneo, probabilmente fenicia, si era stabilita nel Sudafrica e aveva fondato la mitica Città della Luna, Opet. Ora, grazie a una foto satellitare, Ben ha individuato una traccia concreta che lo porta fino nel Botswana, a Katuba Ngazi, le Colline di Sangue, dove, tra inseguimenti e cacce grosse, riesce a strappare alla terra i suoi segreti: gioielli, armi d'oro massiccio, antichissime pitture boscimane? e soprattutto un'iscrizione in cui si racconta la storia di Opet, il luogo prescelto dal dio del Sole Baal e dalla dea Astarte per custodire il Tempo. Ma per capire davvero le meraviglie della città scomparsa dovrà ripercorrere le crudeli vicende di quell'epoca magnifica e feroce e, soprattutto, interpretare la profezia che ne ha decretato la tragica fine. Che cosa può infatti aver determinato la scomparsa di un regno così forte e opulento? Esiste forse un legame tra Ben (soprannominato dai boscimani Piccolo-uccello-del-Sole) e il sacerdote Huy Ben-Amon, Grande-uccello-del-Sole? Il passato, inaspettatamente, si riflette nel presente e dà vita a un complesso, affascinante gioco di specchi che Wilbur Smith, qui alla sua prima avventura archeologica (anticipatrice della tetralogia dei romanzi egizi), mette in scena con assoluta maestria. ENTRA A FAR PARTE DEL CLUB DEI LETTORI DI WILBUR SMITH SU: WWW.WILBURSMITH.IT CURIOSITA, ANTEPRIME, GADGET E CONTENUTI GRATUITI IN ESCLUSIVA
Wilbur Addison Smith nasce a Broken Hill il 9 gennaio 1933 nella Rhodesia del Nord ed è stato uno dei più grandi scrittori zambiani di bestseller sul mondo orientale. Si forma alla Natal and Rhodes University, laureandosi a pieni voti in scienze commerciali nel 1954. Dopo la laurea si associa alla Goodyear Tyre and Rubber Co. di Port Elizabeth, dove lavora come contabile dal 1954 al 1958. Successivamente collabora dal 1958 al 1963 alla H.J. Smith and Son Ltd di Salisbury.
Nonostante la sua professione di contabile, l'amore per la scrittura
Nonostante io ami profondamnete Wilbur, questo non è stato il libro che più mi ha entusiasmato.Ricalcava un po' la saga degli egizi, in forma meno imprevedibile. Comunque rimane un bel libro.
L'Uccello del Sole
Giuseppe - 21/06/2004 13:48
5/
5
Nonostante si percepisca il finale, non si può fare a meno di leggerlo fino alla fine sperando che cambi il destino dei nostri due eroi
L'Uccello del Sole
Luca - 05/09/2003 14:54
5/
5
Non ho mai letto un romanzo così e l'unica cosa che spero è che Wilbur Smith ci regali sempre dei romanzi a questo livello
L'Uccello del Sole
Anonimo - 11/06/2002 16:52
4/
5
Molto bello e avvincente, dove quasi nulla è scontato e, anche quello che sai già come si svilupperà è raccontato in maniera appassionante.
Quando leggi le ultime 50 pagine non ti ricordi più la prima parte del libro perchè sei dentro ai personaggi storici, vivi in quell'epoca straordinaria, non vorresti più tornare ai tempi moderni.
giorgia bracchetti - 30/11/2012 07:34
Giuseppe - 21/06/2004 13:48
Luca - 05/09/2003 14:54
Anonimo - 11/06/2002 16:52