L'inferno di ghiaccio

Quando nel 1912 la spedizione britannica di Robert Falcon Scott raggiunse il Polo Sud trovò un'amara sorpresa: una bandiera norvegese piantata nel ghiaccio annunciava che il rivale, Roald Amundsen, era arrivato prima. In preda allo sconforto Scott e i suoi quattro compagni decisero di ritornare al campo base ma rimasero intrappolati in una bufera. Impossibilitati a raggiungere i depositi di viveri, morirono assiderati. Se molti conoscono questo tragico epilogo, pochi però sanno che nello stesso periodo la cosiddetta squadra settentrionale della spedizione britannica lottava per sopravvivere in condizioni altrettanto disperate. Il gruppo, comandato dal tenente Victor Campbell, era sbarcato nel gennaio 1911 sulla costa del continente e per circa un anno aveva esplorato il territorio raccogliendo campioni scientifici. La nave che avrebbe dovuto recuperarli tredici mesi dopo, bloccata dai ghiacci, non arrivò mai, e presto gli uomini compresero che avrebbero dovuto affrontare da soli l'inverno antartico. Il piccolo gruppo creò un rifugio d'emergenza scavando un igloo nel ghiaccio e accumulò carne e grasso di foca da utilizzare come cibo e combustibile. Li attendeva l'incubo dell'infinita notte polare: rinchiusi in uno spazio buio in cui a malapena ci si poteva muovere, quasi soffocati dai fumi delle lampade e costretti a razionare le poche scorte, vivevano con l'unica speranza che l'igloo resistesse alle bufere fino alla fine del periodo invernale. La morte di Robert Scott gettò nel lutto la Gran Bretagna mettendo in secondo piano l'avventura della squadra settentrionale, che per molto tempo è rimasta una nota a piè di pagina nella storia delle spedizioni polari. Soltanto oggi Katherine Lambert è riuscita a ricostruirla in tutti i suoi particolari basandosi sui diari, i disegni e le fotografie lasciate da Murray Levick, il medico del gruppo. Con "L'inferno di ghiaccio" ha riportato alla luce questo episodio eroico e drammatico dell'esplorazione antartica, raccontando come un piccolo gruppo di uomini sia riuscito, con intelligenza e coraggio, a sconfiggere la regione più inospitale del pianeta.

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