A poco più di 100 anni da quando la Società di Linguistica di Parigi mise ufficialmente fine alle discussioni, spesso stravaganti, in materia, l'ipotesi di un'origine unica del linguaggio, di una lingua madre cui far risalire i vari ceppi linguistici e la babele di idiomi dei popoli del mondo è tornata al centro dell'interesse. Al punto che oggi quella screditata congettura appare la più fondata e ricca di sviluppi come dimostra questo libro.
Il titolo di questo libro fa un po' paura. Una volta giunto nelle mani, il sacro timore riverenziale dura 60 secondi: a riprova di quanto affermo segnale che il libro mi è arrivato ieri ed oggi... è già finito.
L'autore è in grado, infatti, di "rapire" la mente ed in maniera agile e divertente ma scientifica fa intraprendere un viaggio affascinante che riporta l'immaginazione ai primordi della nostra specie. Divertenti anche le note sarcastiche che accompagnano il libro.
Anonimo - 29/09/2001 00:00
Il titolo di questo libro fa un po' paura. Una volta giunto nelle mani, il sacro timore riverenziale dura 60 secondi: a riprova di quanto affermo segnale che il libro mi è arrivato ieri ed oggi... è già finito. L'autore è in grado, infatti, di "rapire" la mente ed in maniera agile e divertente ma scientifica fa intraprendere un viaggio affascinante che riporta l'immaginazione ai primordi della nostra specie. Divertenti anche le note sarcastiche che accompagnano il libro.