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Descrizione

Nei settant’anni della Repubblica, in un clima di generale disaffezione per la politica, il saggio di Giovagnoli offre un’occasione per riconciliarci con la nostra storia e appassionarci a essa. Una storia complessa, in cui si passa dalla Repubblica dei partiti alla "società liquida" che ne decreta la crisi. Se nel dopoguerra, infatti, i partiti (soprattutto DC e PCI) sono centrali nel consentire l’ingresso delle "masse" nello Stato, negli anni ’ 70 tutto cambia.

L’inizio della globalizzazione dissolve i grandi collanti collettivi in grado di tenere insieme appartenenze sociali, interessi economici e patrimoni culturali e modifica lo statuto sociale dell’individuo. I partiti, sempre più disertati, perdono il loro ruolo socializzatore e cambiano le modalità di selezione della classe dirigente, non più eletta, ma decisa da "spettatori" che giudicano i politici - e la loro sorte - in tempo reale. È la nascita di un nuovo "disordine mondiale" e, forse, della Terza Repubblica, la cui storia è ancora tutta da scrivere.

«Un lavoro ben strutturato, ricco di riflessioni interessanti». Il Sole 24 Ore «Pagine che accompagnano il lettore fino alle radici di problemi lontani senza smarrire il senso di un cammino comune». la Repubblica

Agostino Giovagnoli è professore di Storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano. Si è occupato di Risorgimento e di Italia nel XX secolo, di storia della Chiesa e di relazioni internazionali, con particolare attenzione al ruolo della Cina contemporanea e ai processi di globalizzazione. Fra le sue pubblicazioni: Le interpretazioni della Repubblica; Il caso Moro. Una tragedia repubblicana; Storia e globalizzazione.

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