A ottantasette anni si dovrebbe avere di meglio da fare che brigare per un amore irraggiungibile, impegnarsi in azioni di disturbo alle auto blu in corsia preferenziale e studiare un piano per rapire... Silvio Berlusconi. Ma Angelo è un ex partigiano che tendeva agguati ai convogli della Wehrmacht, che sopravvive con la pensione minima, che non riesce più a far valere i propri diritti nemmeno con un impiegato del comune e che lotta quotidianamente contro una società che fa di tutto per farlo sentire inutile. E così, proprio quando sarebbe lecito disinteressarsi del mondo e pensare solo a trascorrere serenamente gli ultimi anni di vita, Angelo decide di reagire e di ottenere dall'uomo più potente del Paese ciò che secondo lui gli spetta di diritto. Insieme ad alcuni amici del centro anziani metterà a punto un piano incruento e geniale, che però sembra non tenere conto di una questione fondamentale: come possono sperare dei vecchi malconci di riuscire a rapire uno degli uomini più scortati al mondo?
e' uno dei piu' bei libri che abbia letto negli ultimi anni, fabio bartolomei aveva gia' rivelato una peculiarita' nella creazione di personaggi estremamente vivi,addirittura tridimensionali,con "giulia 1300" e si e' confermato un eccezionale creatore di protagonisti indimenticabili, la storia e' drammaticamente divertente,strappa di volta in volta risate irrefrenabili e qualche amara lacrima per la veridicita' con cui e' descritta la quotidianita' di un gruppo di vecchi che si rifiuta di lasciarsi morire sulla poltrona con il telecomando in mano, ottimi spunti di riflessione!
PAOLA MARIA PANEVINO - 09/10/2013 12:03